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Cos'è un business plan e quali sono le sue funzioni

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PER DEFINIRE LE LINEE PRINCIPALI DI UN PROGETTO IMPRENDITORIALE bisogna predisporre un documento ben preciso ed estremamente articolato, che fungerà da faro guida lungo l’intero percorso lavorativo. Si tratta del business plan, un documento estremamente dinamico da aggiornare in maniera costante affinché rappresenti sempre l’esatta fotografia dell’azienda in un certo momento storico (le condizioni sono infatti sempre pronte a mutare). I destinatari del business plan: imprenditori, manager e banche I destinatari di un business plan possono essere molteplici. Si tratta di manager e imprenditori, i quali hanno – come accennato – necessità di poter sempre consultare un documento in grado di indicare la rotta per il successo, ma anche di banche e istituti di credito. La presenza del business plan è infatti necessaria per poter avere accesso a finanziamenti ad hoc. Anche in questo ambito il web è pronto a venire in aiuto: la cosa migliore sarà fare per esempio un confronto su Facile.it per finanziamenti online . Un’operazione che consentirà di passare in rassegna rapidamente le opzioni al momento disponibili sul mercato, sondando le più vantaggiose. Il business plan predisposto dall’azienda che fa richiesta di un finanziamento verrà attentamente studiato dall’istituto di credito chiamato a sostenere l’idea imprenditoriale. Questo perché, è facile immaginarlo, riuscire a ottenere un finanziamento al giorno d’oggi è sempre più difficile: distinguersi presentando al meglio un progetto vincente e interessante potrà essere la chiave di volta. Piano marketing, executive summary e obiettivi da raggiungere Oltre alla ricerca dei finanziamenti ci sono altre finalità congeniali alla realizzazione di un business plan. Per prima cosa questo documento deve consentire una corretta formalizzazione delle idee relative alla gestione e all’organizzazione d’impresa. Inoltre, serve per monitorare i livelli di performance aziendali, intervenendo all’occorrenza quando necessario. Viene realizzata una prima sezione – detta “executive summary” – alla quale spetta il compito, in sintesi, di definire quella che è l’idea imprenditoriale da sviluppare. L’obiettivo di questa sezione sarà creare interesse e infondere autorevolezza, risultando particolarmente scorrevole. Si dovrà poi procedere all’illustrazione dell’impresa e della sua natura oltre che delle caratteristiche peculiari a livello organizzativo e non solo. Si parla del mercato di riferimento, dei beni e servizi che vengono offerti al pubblico e dei relativi punti forti. Inoltre, vengono messi in luce gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Essenziale anche la presenza di un piano strategico di digital marketing , dal quale risulteranno evidenti le modalità attraverso le quali i prodotti verranno messi in connessione con il mercato (con un occhio attento alla concorrenza, alle previsioni di vendita e alle caratteristiche dei mercati di riferimento). È importante inserire nel business plan una perfetta ed esaustiva descrizione dell’attività aziendale, specie per ciò che concerne l’organizzazione del lavoro e del capitale, ma anche le politiche con clienti e fornitori e l’approvvigionamento di materie prime. Siamo nell’ambito di quello che viene definito “piano operativo”. Mezzi e persone, facenti parte dell’organizzazione aziendale, dovranno essere adeguatamente formati in relazione al core business e alle specifiche mansioni di riferimento. Ruoli e competenze sono dunque di importanza essenziale e devono essere stabiliti a monte.

Tag: business plan digital marketing finanziamenti

Di redazione.

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  • 12 set 2023

La struttura del business plan

La struttura del business plan

Il business plan è la base per un’azienda di successo. Segue un piano strutturato e contiene argomenti specifici. Qual è il contenuto di un business plan e quali sono i componenti che lo contraddistinguono?

Chi costituisce un’azienda ha un’infinità di compiti da portare a termine: per riuscirci, è necessario avere un business plan in forma scritta. Ma quali sono le funzioni precise di un business plan?

Finalità del business plan

Business plan: target, contenuti qualitativi, contenuti quantitativi, copertina e indice, curriculum vitae, forma giuridica, luogo della costituzione dell’impresa, tipo di consumatori, ubicazione del mercato di destinazione, strutture di vendita, livelli decisionali di acquisto, peculiarità del mercato, gli errori più comuni nella redazione del business plan.

Il momento di avvio di un’azienda è sempre piuttosto caotico. Dopotutto, i fondatori si trovano a dover prendere un numero cospicuo di decisioni e non è raro che si verifichino cambiamenti di rotta all’ultimo minuto. Allo stesso tempo l’amministrazione dispone di risorse limitate e spesso scarse. Il business plan è lo strumento giusto per contrastare questo trambusto e portare struttura e ordine nella routine aziendale quotidiana. Inoltre specifica la linea di marcia e, avendo una funzione di direzione strategica, fornisce una guida quando si tratta di prendere decisioni.

Ma ancora, il business plan aiuta durante la fase di pianificazione, il che di per sé garantisce un certo ordine. I fondatori possono vedere quali sono le misure in sospeso e quali sono le scadenze. Uno dei punti chiave del piano aziendale è la definizione degli obiettivi, che sono rilevanti sia per l’efficienza economica che per gli aspetti strategici e organizzativi. La direzione dovrebbe confrontare gli obiettivi con i risultati raggiunti a intervalli regolari. In questo modo si potrà analizzare in quale percentuale le decisioni prese abbiano raggiunto il proprio scopo e quali sono le cause di eventuali discrepanze tra l’obiettivo da raggiungere e l’attuale stato delle cose.

Il business plan svolge inoltre un ruolo importante anche nella ricerca di potenziali finanziatori. Un business plan dettagliato è infatti un requisito necessario per ottenere prestiti e investimenti, in quanto serve a convincere i potenziali interessati della validità e concreta fattibilità della vostra idea.

Dal momento che un business plan è molto vario ed esteso, vengono creati diversi gruppi target per quanto riguarda i contenuti. I gruppi target sono sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Quelli più importanti per un business plan sono:

  • I fondatori o la direzione
  • Manager e dipendenti
  • Banche e finanziatori
  • Investitori, sponsor e azionisti

Struttura e contenuti di un business plan

La struttura e il contenuto sono i fattori decisivi per un business plan di successo: i concetti illustrati dovrebbero includere tutte le aree dell’azienda e avere le giuste risposte per ogni possibile domanda. Inoltre, dato che i contenuti di un business plan sono piuttosto dettagliati, essi dovrebbero essere suddivisi in una componente qualitativa e una quantitativa. Questa suddivisione è la base per garantire una corretta struttura del business plan.

Quest’area contiene tutte le informazioni che non possono essere formulate in termini numerici. Ad esempio si tratta di questioni relative all’organizzazione o all’orientamento delle strategie economiche. La sezione qualitativa dovrebbe, nello specifico, contenere i seguenti punti:

  • Finalità dell’azienda : qual è lo scopo che il management si prefigge e quali obiettivi strategici bisogna raggiungere lungo il percorso?
  • Management : chi è a capo dell’azienda? Quali qualifiche e competenze hanno i fondatori? Il management è alla prima esperienza o ha già provato il suo valore in altre aziende?
  • Forma legale : quale forma giuridica ha la società? Da dove proviene il capitale sociale?
  • Prodotti e servizi : quali sono i prodotti o servizi offerti dall’azienda? Quali sono gli USP (Unique Selling Proposition, che mette in luce quale sia il vantaggio per il consumatore nell’utilizzare il prodotto/servizio evidenziandone l’unicità anche rispetto alla concorrenza)?
  • Target : qual è il target di consumatori che l’azienda intende raggiungere con i propri prodotti/servizi?
  • Produzione : quali materiali e acquisti sono necessari per realizzare il prodotto o per fornire il servizio?
  • Pianificazione del personale : quanti dipendenti dovrebbero lavorare in azienda? Come sono suddivisi i dipartimenti?
  • Marketing e pubblicità : quali mezzi pubblicitari dovrebbero essere utilizzati? Come si può aumentare la visibilità dell’azienda e costruire un’immagine positiva?
  • Struttura : come è organizzata e strutturata l’azienda? Quanti dipartimenti ci saranno? Gerarchie?

Dopo aver affrontato la parte qualitativa con cura ed attenzione, si può passare alla componente quantitativa del business plan, che è, invece, definita dai numeri.

  • Investimenti : quali investimenti sono necessari? Quando dovrebbe essere fatto l’investimento? A quanto ammontano le spese e quando vanno pagate?
  • Costi di avviamento : quali sono i costi per avviare ufficialmente l’attività (ad esempio spese legali)?
  • Fabbisogno di capitale : quanto capitale ha l’azienda? Per quali aree dovrebbero essere spesi i soldi?
  • Finanziamenti : da dove provengono i soldi per le spese pianificate? Quali costi aggiuntivi comportano questi finanziamenti?
  • Liquidità : quali garanzie sono fornite per dimostrare che in ogni momento l’azienda ha abbastanza denaro per pagare le fatture? Come mantenere la liquidità a lungo termine?
  • Ricavi : in quale momento vengono generati ricavi e di quale importo? Quali sono i piani per l’aumento graduale delle entrate?
  • Guadagni : quali sono i profitti realizzati? Quali investimenti occorrerebbe fare con tali profitti?
  • Saldo : in che modo i diversi numeri influiscono sul bilancio della società? Quali sono i fondi patrimoniali e le passività?

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Il business plan: struttura e impostazione

Il business plan dovrebbe essere sempre rilegato, avere pagine numerate e una struttura chiara.

Come molti altri documenti, un business plan inizia con una copertina, che dovrebbe includere il titolo del business plan, la data, il nome dell’azienda nonché l’ambito aziendale. Inoltre dovrebbe esserci un sommario. Tutto ciò fornisce al lettore un orientamento e consente di consultare il capitolo desiderato con facilità.

Il sommario è seguito da un abstract dei punti principali del piano aziendale. Ciò fornisce al potenziale investitore una buona panoramica che gli permetta di non perdersi nei dettagli. L’abstract dovrebbe includere dettagli sul fondatore dell’azienda, su prodotti e servizi, forma legale, mercato e distribuzione. Inoltre è importante menzionare il fabbisogno finanziario e il piano di finanziamento per gli investitori, così come le tempistiche per la fondazione.

All’abstract segue un curriculum vitae, nel quale si mettono in evidenza le qualifiche, le competenze e le esperienze pregresse del fondatore; naturalmente, se si tratta di più fondatori è necessario allegare il curriculum vitae di tutti.

Ogni azienda ha una determinata forma giuridica. In generale è possibile distinguere tra tre diverse forme giuridiche: impresa individuale, società di persone (S.s., S.n.c., S.a.s.), di capitali (S.r.l., S.p.a., S.a.p.a.) o cooperative.

Probabilmente la forma giuridica più semplice, che significa anche minore sforzo in termini di diritto organizzativo, è l’impresa individuale (o ditta individuale). In questo caso il fondatore è colui che ne risponde interamente e da solo, indipendentemente dalla presenza di altri amministratori o procuratori. Ciò ha ovviamente lo svantaggio che l’imprenditore deve pagare per eventuali perdite con il suo patrimonio privato. D’altra parte, però, può tenere per sé tutti i profitti derivanti dall’impresa.

In questa voce si comunica la sede della propria impresa. Inoltre dovrebbero esserci ulteriori informazioni riguardo all’area, come il numero di clienti o di aziende concorrenti nella zona di vendita. Se si avvia un’attività, la propria sede dovrebbe essere in una buona posizione per raggiungere il proprio target. In questo modo si evitano lunghi viaggi verso il cliente e si consente all’azienda di crescere più rapidamente, in quanto può servire più clienti in meno tempo.

Questa sezione contiene tutti i prodotti e i servizi che offrirà l’azienda. È importante evidenziare ciò che rende unici o comunque fornire informazioni riguardo alla possibile domanda sul motivo per cui i clienti dovrebbero acquistare presso di voi e non presso la concorrenza.

Solo conoscendo il proprio target l’impresa può aumentare la propria popolarità e vendere proficuamente prodotti e servizi. Gli imprenditori dovrebbero preoccuparsi della definizione del gruppo target in base ai seguenti punti:

Il prodotto o servizio è rivolto a un target di clienti industriali e commerciali (B2B) o privati (B2C)? I prodotti vengono rivenduti direttamente o i servizi sono destinati al settore pubblico?

A quale area geografica è destinato il vostro prodotto? A un mercato regionale oppure a tutto il mercato interno? L’azienda vende beni o servizi in tutta Europa o addirittura in tutto il mondo?

C’è un contatto diretto tra la vostra azienda e la clientela? Le agenzie specializzate e i distributori misti commerciano prodotti simili?

Prendendo in considerazione il target, chi decide se i prodotti dell’azienda verranno acquistati? Si potrebbe trattare degli alti livelli manageriali di un’altra azienda, della direzione commerciale ma anche di un singolo consumatore.

Ci sono fluttuazioni stagionali o fattori che influiscono periodicamente? Ci sono ostacoli specifici all’ingresso sul mercato che rendono inizialmente difficile raggiungere il target?

Per un business plan i fondatori di un’impresa hanno bisogno di molto tempo e pazienza. Occorre infatti che determinate condizioni vengano soddisfatte, altrimenti si verificano rapidamente errori che scoraggiano i potenziali finanziatori.

Fondamentalmente per il successo a lungo termine dell’impresa è cruciale che il fondatore sia convinto al 100% della propria idea e che trasmetta il proprio entusiasmo. Questa convinzione ha un effetto molto persuasivo e positivo sulle negoziazioni con investitori e sponsor. Se non presentate bene il vostro business plan, sarà difficile ammaliare gli altri con la vostra idea. Altri errori che rendono difficile il successo del vostro business plan possono essere:

  • Mancanza di una struttura unitaria e organizzata : senza un concetto strutturato e organizzato, qualsiasi imprenditore incontrerà difficoltà nel convincere potenziali finanziatori, a prescindere dalla validità dell’idea.
  • Mancanza di conoscenza del settore : solo chi conosce il mercato nel quale si muoverà con la propria azienda può sviluppare con successo il proprio business e adattarsi a rapidi cambiamenti. Il business plan dovrebbe pertanto trattare il tema della concorrenza.
  • Ingenuità : molti approcciano la creazione di un nuovo business in maniera troppo superficiale. Chi redige il business plan deve chiedersi quali capitoli del piano aziendale risulteranno particolarmente interessanti per i potenziali investitori. Credere che dopo il complicato avvio dell’impresa tutto funzionerà da solo porterà presto o tardi a grandi delusioni.
  • Errori ortografici e grammaticali : come per le candidature e i curriculum vitae, se il business plan presenta errori grammaticali o di ortografia, ciò avrà un impatto negativo nella valutazione da parte di terzi. Vi raccomandiamo perciò di controllarlo accuratamente più volte e di farlo revisionare anche da terzi.
  • Mancata o errata gestione del tempo : un business plan deve essere meticoloso fin nei minimi dettagli, quindi la gestione del tempo è particolarmente importante. Ci dovrebbe essere sempre abbastanza tempo per la ricerca, la scrittura e la correzione, perché ogni sezione richiederà più tempo di quanto inizialmente pronosticato. Perciò è consigliabile prevedere un lasso di tempo molto ampio.
  • Mancanza di senso della realtà : accanto ai molti aspetti positivi e alle innumerevoli idee che ogni nuova impresa porta con sé, occorre anche occuparsi delle eventuali debolezze e difficoltà del piano aziendale. Soltanto chi lavora al proprio scopo in modo realistico è in grado di porre rimedio agli eventuali errori (che d’altra parte sono assolutamente normali), ricavandone uno stimolo positivo.

Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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Business plan: definizione e linee guida

Cos'è un business plan, a cosa serve e come si compila di seguito le modalità di composizione, la struttura e le informazioni indispensabili da inserire in un piano di impresa..

Business plan: definizione e linee guida

Il business plan è un documento che serve a dare una definizione ad un determinato progetto d’impresa , individuando linee strategiche e obiettivi, e che permette di effettuare la pianificazione economica e finanziaria del progetto.

Il business plan può essere considerato uno strumento fondamentale per l’impresa , in particolare per la necessità che hanno gli imprenditori di avere sempre una maggiore consapevolezza degli approcci alla gestione e allo di sviluppo dell’impresa, in più il business plan è alla base della pianificazione strategica dell’impresa.

Con il business plan vengono simulate le dinamiche aziendali nel medio-lungo termine, ed è costituito da una serie di documenti atti a rappresentare un’idea imprenditoriale.

Il piano ha una funzione interna , che è quella di informare e guidare il management nei processi decisionali, e una funzione esterna , proponendo un progetto imprenditoriale ai terzi cercando di convincere in particolari gli operatori economici estranei all’impresa, sulla credibilità di un determinato business aziendale.

Il documento contiene un insieme di descrizioni (per esempio è descritto il business) di numeri (Stato patrimoniale, il conto economico ed il prospetto di tesoreria) e di analisi e riscontri tecnici, logici, qualitativi e quantitativi.

In un altro approfondimento ci siamo occupati dei 10 errori classici compiuti dalle imprese italiane quando ci si approccia al tema del business plan .

Cos’è un business plan e come si compila: composizione e struttura

Il business plan è articolato in sezioni che devono essere redatte con rigore ed efficacia comunicativa.

La sua preparazione è un lavoro complesso, e risente molto delle finalità per cui è redatto in quanto dovrà permettere:

  • all’imprenditore di valutare la validità della sua idea;
  • ai finanziatori esterni (rappresentati da istituti di credito, amministrazioni sovranazionali, nazionali e locali) di valutare la validità del progetto;
  • la valutazione del potenziale commerciale ed innovativo del progetto.

Non esiste un modello prestabilito di business plan, ma è possibile individuare dei requisiti minimi di forma e contenuto dai quali non si può prescindere.

Nella parte iniziale sarà necessario effettuare un riassunto per sintetizzare l’iniziativa, gli obiettivi, le strategie, i costi, i finanziamenti richiesti e l’uso che si intende fare degli stessi, e inoltre preferibile riportare in allegato le parti non strettamente attinenti (come informazioni di supporto) ed gli eventuali curricula dei soci.

Nella prima parte del business plan dovrà essere redatta una presentazione dell’impresa nella quale andranno riportate tutte le informazioni relative alla struttura societaria, all’oggetto sociale, all’organizzazione, al campo di attività e alle sue prospettive future.

Se l’impresa è una realtà già operativa è importante introdurre chi legge il documento alla sua storia (costituzione, modifiche dell’assetto societario, situazione economico finanziaria e tutti gli altri elementi che consentono di fornire un quadro complessivo dell’azienda) riportando ad esempio eventualmente eventi significativi del passato, come la realizzazione di precedenti progetti, i risultati conseguiti, ecc.

Per una nuova attività invece è opportuno riportare gli stadi di sviluppo dell’iniziativa in corso, le fasi che sono state completate, quelle ancora da completare o da avviare.

Relativamente al management si dovranno indicare i responsabili della gestione con le rispettive funzioni, i ruoli, le mansioni e le funzioni di controllo da essi svolti (funzione organizzativa), nonché la gestione dei meccanismi di coordinamento (funzione politica) all’interno dell’impresa e nei rapporti con l’esterno.

Il programma di business proposto, va descritto in maniera sintetica evidenziando ciò che si intende realizzare, l’ubicazione, e per grandi linee le spese preventivate.

È necessario indicare le ragioni produttive, commerciali ed economiche che hanno determinato la decisione dell’investimento, e gli effetti produttivi attesi a seguito della realizzazione dell’investimento.

Uno spazio dovrà essere riservato ai prodotti e/o servizio offerti , non limitandosi ad una semplice elencazione, ma l’attenzione deve spostarsi sulle utilità percepite dal consumatore e sull’analisi della capacità dei beni e servizi di soddisfare il bisogno del consumatore.

Business plan: il mercato di riferimento

La validità di qualsiasi progetto (nuovo o in ampliamento), in termini di potenzialità e prospettive, potrà essere compresa solo dopo un’attenta analisi del mercato di riferimento.

All’interno del mercato bisognerà individuare il target di consumatori a cui ci si rivolge, ovvero quel particolare segmento di domanda che individua un gruppo di potenziali acquirenti che possiedono caratteristiche simili.

Con riferimento alla domanda, l’ analisi di mercato dovrà, a seguito della identificazione del gruppo di clienti, concentrarsi sulla descrizione del processo di commercializzazione del prodotto/servizio e sulle modalità di formazione del prezzo, e con riferimento all’offerta si dovrà valutare l’esistenza di concorrenti già presenti o di potenziali nuovi concorrenti e il loro posizionamento sul mercato.

Andrà inoltre verificata l’esistenza delle barriere all’entrata come barriere legali, economiche, o tecnologiche.

Cos’è un business plan: organizzazione dei fattori produttivi e impatto ambientale

Relativamente all’organizzazione dei fattori produttivi, si dovrà descrivere il processo produttivo attuale e/o quello conseguente all’investimento proposto, dovranno essere riportati sia i fattori produttivi disponibili e quelli da acquisire.

Il programma di spesa deve essere dettagliato in maniera completa, riportando (ad esempio) anche le spese non agevolabili.

Altro aspetto riguarda l’impatto ambientale, e in merito andranno forniti tutti gli elementi necessari a identificare gli obblighi in materia, previsti dalle normative vigenti che derivano dall’esercizio dell’attività e dalla realizzazione del programma.

Business plan: le risorse finanziarie

Anche le risorse finanziarie con cui si prevede di sostenere l’attività proposta andranno indicate nel business plan effettuando una distinzione tra le fonti presenti all’interno (capitale sociale, utili e finanziamenti dei soci) e le fonti esterne (finanziamenti commerciali, debiti verso banche e istituti finanziari, mercati azionari ed obbligazionari, leasing, fondi pubblici ed agevolazioni finanziarie e/o fiscali da leggi speciali).

Per una corretta elaborazione del piano finanziario dell’impresa è dunque necessario individuare il giusto mix tra capitale proprio e quello di terzi.

Business plan: le strategie commerciali

Una parte del business plan sarà infine dedicata alla descrizione delle strategie commerciali che dovranno essere intraprese dall’impresa proponente, che dovrà individuare le leve del marketing (posizionamento del prodotto, sistema dei prezzi, canali distributivi, politica finanziaria, organizzazione commerciale, politica commerciale) che permettano all’impresa di conseguire un vantaggio competitivo.

Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Business plan: definizione e linee guida

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Come si fa un Business Plan: ecco la guida facile

Chiara C.

Se stai per creare una start up o un’impresa, allora hai bisogno di un business plan ! Ma cos’è di preciso? Beh, stiamo parlando di un documento estremamente importante perché risponde a ben quattro funzioni diverse. Prima di spiegarti come si fa un business plan , cerchiamo di chiarire di cosa si tratta e quali sono gli obiettivi di questo documento.

Ecco un breve indice di tutto ciò che tratteremo in questa guida sul business planning:

Cos’è il business plan e a cosa serve

Come fare un business plan: la struttura da seguire, come redigere un business plan: le varie parti.

  • Executive summary
  • Descrizione dell’impresa
  • Descrizione del prodotto o servizio
  • Analisi di mercato
  • Il piano di marketing
  • Il piano operativo
  • La struttura organizzativa
  • Il Piano finanziario
  • Gli allegati
  • Qualche esempio di business plan

Un business plan (o piano di business) è un documento articolato e suddiviso in sezioni che ha lo scopo di descrivere un progetto di business e di spiegare come un’idea di impresa può trasformarsi – entro un determinato periodo di tempo e seguendo determinate modalità – in un progetto d’impresa vero e proprio.

Le quattro funzioni fondamentali di un business plan sono le seguenti:

  • Descrivere l’idea imprenditoriale e la sua fattibilità
  • Impostare la strategia da seguire per il successo dell’impresa
  • Valutare le performance e l’andamento del progetto in itinere
  • Presentare l’idea imprenditoriale a potenziali investitori.

A chi serve il business plan

Un business plan è utile non solo nel caso del lancio di una start up, ma serve anche alle imprese già avviate per affrontare progetti di sviluppo (ad esempio per individuare i vantaggi che si possono ottenere realizzando un determinato progetto) oppure in caso di operazioni straordinarie come acquisizioni e fusioni.

Leggi anche: Come creare una start up

Torna all’inizio

Affrontiamo ora la questione più pratica, ossia come fare un business plan:

  • Crea un indice
  • Scrivi un executive summary efficace
  • Scrivi la descrizione dell’impresa
  • Redigi la descrizione del prodotto o servizio
  • Prepara l’analisi di mercato
  • Illustra la strategia di marketing
  • Crea il piano operativo
  • Spiega la struttura organizzativa
  • Illustra il piano finanziario
  • Prepara gli allegati

Ognuno di questi punti, che approfondiremo di seguito, rappresenterà una diversa sezione del tuo business plan.

Procediamo!

Leggi anche: Lean Canvas, il business plan per lean start up

Prima di spiegarti come si redige un business plan devi ricordare che, essendo un documento importante sia a livello interno che esterno (per la presentazione ai possibili finanziatori), deve essere scritto in modo chiaro, snello, leggibile, completo e trasparente . D’altronde, non vorrai confondere e stordire i potenziali finanziatori con un documento prolisso, confuso e graficamente brutto, no?

Detto questo, vediamo come fare un business plan con i fiocchi!

Ogni business plan si apre con un indice che elenca le varie sezioni presenti nel documento e le relative pagine a cui trovarle. Serve a rendere più semplice la consultazione (un po’ come l’indice che trovi all’inizio di questo articolo!).

2. Executive summary

L’executive summary è una sorta di sintesi che spiega brevemente qual è l’idea d’impresa e i punti chiave del documento. Dev’essere scritto in modo accattivante e chiaro poiché è la prima cosa che i potenziali finanziatori leggeranno.

Per riuscire a scrivere un executive summary efficace, ti consigliamo di redigerlo alla fine, quando avrai finito di fare il resto del business plan. In questo modo avrai le idee chiare.

3. Descrizione dell’impresa

In questa sezione dovrai descrivere l’impresa dando informazioni sulla sua tipologia, la sua storia, la sua struttura, in che settore opera, cosa offre, quali sedi ha e quali sono i suoi punti di forza rispetto alla concorrenza (ad esempio, la presenza di figure manageriali altamente esperte e qualificate, il fatto di avere una location ottima, di essere in possesso di un brevetto, ecc.). Descrivi anche quali sono gli obiettivi da raggiungere ; ricorda che devono essere realistici e realizzabili entro un periodo di tempo determinato. In questa sezione spiega anche da chi è composto il team imprenditoriale .

4. Descrizione del prodotto o servizio

In questa parte del tuo business plan devi descrivere nel dettaglio i servizi o i prodotti offerti e a quale bisogno e domanda del mercato intendono rispondere. Metti in evidenza:

  • Le caratteristiche del servizio o del prodotto (in quest’ultimo caso inserisci anche foto e materiale informativo).
  • Le possibilità d’impiego: come/in che casi può essere utilizzato?
  • Ciò che lo distingue dal prodotto/servizio offerto da altre aziende. Se possiedi un brevetto, specificalo.
  • Quali possono essere gli sviluppi futuri.

5. Analisi di mercato

Come si fa un business plan: analisi del mercato

Effettua un’approfondita analisi di mercato e descrivi:

  • Com’è segmentato
  • I trend del settore e di sviluppo della domanda
  • Quali sono le normative che regolano il mercato
  • Quali sono i tuoi competitor diretti e indiretti e come si posizionano
  • Quali sono le caratteristiche dei clienti target , le loro abitudini di consumo, lo stile di vita e le preferenze, la loro capacità di acquisto e le loro caratteristiche socio-demografiche e geografiche. In questo campo ti può essere utile creare delle buyer personas .

6. Il piano di marketing

In questa sezione del business plan devi illustrare qual è la strategia adottata per attirare e fidelizzare i clienti e per posizionarti e importi nel mercato . Nel tuo piano di marketing dovrai illustrare quali sono le scelte strategiche riguardo a:

  • Prezzo di vendita
  • Comunicazione e promozione del prodotto/servizio
  • Politiche di distribuzione (canali scelti, accordi di commercializzazione, rete di vendita).

Dopo aver stabilito queste strategie puoi effettuare una previsione della quota di mercato, delle vendite e del fatturato previsto nel periodo di tempo preso in considerazione dal tuo piano di business.

Leggi anche: Modello di business: cos’è e come sceglierlo

7. Il piano operativo

Procediamo nella spiegazione di come fare un business plan parlando della sezione dedicata al piano operativo. Questa serve a spiegare:

  • Come si vuole produrre e sviluppare il prodotto , quali risorse e processi vengono coinvolti.
  • Come si intende offrire assistenza tecnica ai clienti nella fase post-vendita, aspetto sempre più importante per la soddisfazione dei clienti e la loro fidelizzazione.

8. La struttura organizzativa

In questa sezione dovrai descrivere in modo più approfondito i profili del team manageriale (titoli di studio, esperienze, qualifiche professionali) e definire qual è il loro ruolo e funzione all’interno dell’impresa. Stabilisci anche il piano di gestione delle risorse umane , di quali figure professionali il progetto ha bisogno (competenze e funzioni) e qual è il piano di assunzioni previsto.

9. Il Piano finanziario

Come fare un business plan: il piano finanziario

Questa è la sezione più numerica del business plan, in cui fornire una proiezione realistica e dettagliata delle performance economiche e finanziarie dell’impresa.

Qui dovrai inserire:

  • Il Conto Economico preventivo per almeno 3 anni, inserendo quindi le previsioni di tutti i costi (fissi e variabili) che l’impresa dovrà affrontare e i ricavi previsti, evidenziando il risultato economico di esercizio.
  • I flussi di cassa : le uscite finanziarie previste.
  • Lo Stato patrimoniale preventivo per 3 anni (provenienza dei capitali e loro impiego).

Leggi anche: Come finanziare una startup

10. Gli allegati

Un business plan si conclude con una sezione dedicata agli allegati utili per chiarire quanto detto nelle diverse sezioni e per fornire informazioni aggiuntive. Alcuni esempi di allegati di un piano di business sono:

  • Il curriculum vitae del management
  • Le schede tecniche di prodotto
  • I dati sull’indagine di mercato
  • Eventuali preventivi da parte di fornitori

Un esempio di business plan

Abbiamo visto qual è la struttura di un business plan, come si fa e perché è importante. Ora, però, scommetto che ti piacerebbe vedere un caso pratico. A questo link puoi consultare consultare un esempio redatto dall’Università di Siena.

Bene, ora che ti abbiamo spiegato come si fa un business plan puoi metterti al lavoro. Ricorda che una volta redatto il tuo piano di business non lo devi lasciare nel dimenticatoio, anzi, questo documento va costantemente aggiornato in base ai cambiamenti interni all’azienda o delle condizioni esterne. 

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Guida online al Business Plan

Cos'è il BUSINESS PLAN, come farlo, a cosa serve

  • Cos'è il Business Plan

modello Business Plan

Cosa è un Business Plan

Il Business Plan (o piano industriale) è un documento che descrive un progetto imprenditoriale. Comprende: obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie. Un business plan aiuta a chiarire la tua idea di business.

Cosa serve per fare un Busines Plan

Il Business Plan viene utilizzato sia all'interno dell'impresa come guida strategica, sia come documento da presentare a istituti finanziari o nuovi soci per la richiesta di finanziamenti in conto capitale o a debito. Spesso utilizzato anche per la richiesta di finanziamenti per le agevolazione all'imprenditoria giovanile.

Il Business Plan è un documento composto da 2 parti: - una Descrittiva nella quale viene spiegato il progetto, il mercato competitivo e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi del piano. - una parte Numerica nella quale vengono presentate le proiezioni economico patrimoniali e finanziarie prese in esame nella parte descrittiva.

Come fare il Busines Plan

A. la parte descrittiva, 1) sintesi del progetto imprenditoriale - executive summary business plan.

- l'impresa e i suoi fondatori: quando é sorta, cosa fa o si appresta a fare. Descrizione accurata dell'imprenditore e dei suoi collaboratori chiave. Obiettivi economici e sociali - opportunità offerte dal mercato: descrizione della concorrenza, quote e tasso di crescita del mercato - prodotto e tecnologia: in cosa si distingue con riguardo al prodotto, alla tecnologia disponibile, al patrimonio intangibile dell'impresa - proiezioni finanziarie: relative ai 2-3 anni successivi all'ipotesi di finanziamento/equity - proposta di finanziamento: entità del finanziamento/equity, modalità di utilizzo, vantaggi per il venture capitalist (ipotesi di remunerazione del capitale, altri vantaggi a seconda che la matrice sia o meno industriale).

2) L'IMPRESA

- storia - forma e composizione societaria - presenza di legami con altre imprese

3) L'IMPRENDITORE O IL NUCLEO IMPRENDITORIALE

- caratteristiche generali - esperienze passate - affini al business - non affini al business - motivazioni - ruolo svolto all'interno della iniziativ

4) IL TEAM IMPRENDITORIALE

- i componenti del gruppo - esperienze dei componenti del gruppo - ruoli chiave nel progetto/impresa: - soggetti preposti per i ruoli chiave - prospettive future di assetto del team

5) IL MERCATO DI SBOCCO

- descrizione del mercato e dei suoi segmenti - dimensioni e prospettive di sviluppo della domanda - risultati delle ricerche di mercato, se si sono svolte - potere contrattuale dei clienti - dimensioni e prospettive di sviluppo del segmento di mercato in cui si opera (tasso di crescita, determinanti della crescita, stagionalità / ciclicità)

6) LA CONCORRENZA

- descrizione della struttura dell'offerta - situazione e grado di turbolenza tecnologica del settore - profilo dei principali concorrenti - grado di competitività del settore - perché i prodotti della concorrenza non soddisfano pienamente le esigenze del mercato - come si pensa di superare le barriere all'entrata del settore - definizione delle barriere all'uscita - barriere all'entrata nei confronti dei concorrenti potenziali - identificazione dei prodotti/servizi sostitutivi

7) I MERCATI DI APPROVVIGIONAMENTO

- identificazione delle principali fonti di approvvigionamento - descrizione delle principali caratteristiche delle fonti di approvvigionamento (costanza dell'offerta, affidabilità dei fornitori, ecc.) - fonti chiave di approvvigionamento - potere contrattuale dei fornitori

8) IL PRODOTTO/SERVIZIO

- descrizione del bisogno che si intende soddisfare - descrizione del prodotto/servizio - presenza di eventuali brevetti o licenze - modalità di utilizzo ed elementi di interesse - fase dello sviluppo in cui si trova (crescita, maturità, declino) - tempi, ità e costi per la messa a punto del prodotto/servizio nuovo (nel caso di avvio o di programmi di sviluppo)

9) LA COMMERCIALIZZAZIONE

- la filosofia di marketing adottata - le scelte di prezzo - il piano di comunicazione - i canali distributivi prescelti - la rete di vendita - eventuali accordi di commercializzazione - budget delle vendite - i costi di commercializzazione

10) IL PATRIMONIO TECNICO-INDUSTRIALE

- politiche di acquisizione dei brevetti, know-how - accordi a livello produttivo - le scelte di produzione interna o di acquisizione presso terzi - le ità di approvvigionamento - la struttura produttiva - i tempi, i modi e i costi per la predisposizione o per l'adeguamento della struttura produttiva - composizione e natura dei costi di produzione - la struttura di ricerca e sviluppo - accordi di ricerca e sviluppo - i tempi, i modi e i costi per la predisposizione o per l'adeguamento della struttura di ricerca e sviluppo - il controllo della qualità

11) NETWORK

- sintesi delle alleanze e degli accordi già raggiunti con altre aziende - identificazione di possibili alleanze future - le relazioni industriali poste in essere

12) LE PROIEZIONI ECONOMICO FINANZIARIE

- conti economici previsionali - stati patrimoniali previsionali - flussi finanziari previsionali - indici di sviluppo, di redditività, liquidità e solidità - analisi del punto di pareggio finanziario (Ricavi totali=Costi totali) - i rischi finanziari connessi

13) RAPPORTI CON L'INVESTITORE

- cosa si offre - cosa si chiede in cambio

14) ALLEGATI

- curricula del team imprenditoriale e del nucleo - descrizioni dettagliate/schede tecniche del prodotto o del processo produttivo - risultati dettagliati delle indagini di mercato poste in essere - tutto il supporto informativo contabile

B. La parte Numerica

Vendite

Piano di Vendite

Proiezioni vendite 5 anni.

costi produttivi

Costi di Produzione

Costi variabili.

Immobilizzazioni

Immobilizzazioni

Materiali e Immateriali.

personale

Costi del personale.

costi generali

Costi Generali

Costi di struttura.

finanziamenti e cash flow

Flussi finanziari.

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Conto Economico

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How Dell’s strategy transformed it from a doomed player to leading the data revolution

Table of contents, here’s what you’ll learn from dell's strategy study:.

  • How to sustain your company’s growth beyond its initial success.
  • How a sober bet for the future fuels your conviction to win.
  • How to think long-term and not sacrifice your future for short-term benefits.

Dell Technologies is a multinational technology company that designs, develops, and sells a wide range of products and services, including personal computers (PCs), servers, data storage devices, network switches, software, and cloud solutions.

The general public owns 58% of Dell Technologies, while private equity firms and institutions own the rest. Michael Dell is the founder, chairman, and current CEO.

funzione dell business plan

Dell's market share and key statistics:

  • Brand value of $26,5 billion
  • Net Worth of $28.7 billion as of Jan 13, 2023
  • Annual revenue of $105.3 billion for 2022
  • Total number of employees: 133.000
  • Total assets worldwide: $93 billion in 2022

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Humble beginnings: How did Dell start?

The story of every company starts with the story of its founder.

Usually, a great company has a great founder story behind it. And Dell Technologies certainly has one. Michael Dell’s story goes hand in hand with the story of the company he founded. By understanding the story of Michael, we can understand the company’s initial advantages and opportunities it pursued.

And like every great tech company story, Dell’s story starts in a college dorm room.

From stamps to startups: Michael Dell's early years and the birth of Dell

Michael Dell founded the company in college, but his entrepreneurial journey started much earlier.

He had an early interest in technology and business, and by the age of 12, he was already buying and selling stamps and coins to make extra money. As a teenager, he worked summer jobs where he learned by trial and error how demand and supply worked, how to be efficient, how to segment the market, and determine the most profitable persona to sell.

By the time he graduated from high school, he had saved up enough money to buy his own BMW and his first personal computer, an Apple and later an IBM.

But he was curious about the inner workings of these machines and, to his parents' horror, he took them apart, learning about the different components and how they worked together. He soon made a crucial discovery. IBM DIDN’T manufacture its own parts. Instead, it sourced them from other companies. This sparked an idea in Michael's mind - he could build his own PCs using the same components but at a lower cost and higher quality.

That idea didn’t come out of the blue.

funzione dell business plan

Michael Dell was constantly educating himself on computers, how to build them, how they worked, and how to code. He followed all computer magazines at the time and attended every event in his neighborhood to network and learn the latest about the industry. In high school, he was already an expert, modifying his own PC and, once the word spread, customizing the PCs of professionals.

His first customers were friends and acquaintances who were impressed by his knowledge and expertise. Michael quickly realized that there was a demand for customized computers that were not available in the market. He began assembling machines with increased storage capacity and memory at a fraction of the cost of buying from big brands like IBM.

Doctors and lawyers were among his early customers, and word-of-mouth about Michael's high-quality and affordable PCs spread quickly.

He eliminated the middleman by buying components directly and assembling the machines himself, which allowed him to offer lower prices and better performance. By the end of his first year in college, Michael had a vendor's license, he was winning bids against established companies in the industry, and he incorporated his first company, “ Dell Computer Corporation .”

Dell’s direct-to-consumer strategy & how its corporate culture was formed

The company was growing frightfully fast, forcing the team to constantly change and evolve its processes.

Before the company had its second birthday, they had moved to bigger offices three times to accommodate its increased inventory, growing telephone needs, and physical or electronic systems. However, the company was still a high-risk venture and had a small capacity for expensive mistakes.

In those early days, the challenges Dell faced formed its processes and the core traits of its culture that are present to this day:

  • Practicality and reduced bureaucracy. They did some things unconventionally, like having salespeople set up their own computers. That way, they gained first-hand knowledge of the technology and the customer’s pain problems (customers and salespeople were uneducated on the technology, so they shared the same problems).
  • A “can-do” and “I’ll-pitch-in” attitude. Employees took substantial liberties with their “responsibilities.” Engineers would help with the overloaded manufacturing line, everyone would answer phone calls, salespeople would fulfill orders while taking new ones, etc.
  • A sense of making a difference. Money was tight, so Dell employees wouldn’t mind solving secondary “needs” with cheap solutions like using cardboard boxes to throw their trash because they didn’t have trash cans.
  • Direct relationships with the customers. Maybe one of the most important aspects of Dell’s culture and strategy. The company was talking at the same time with prospects and current customers on the phone. That way, it got first-hand feedback on what the market was currently asking for and was enjoying or not enjoying. That gave birth to Dell’s  “Direct Model.”

funzione dell business plan

The company went to great lengths to build and maintain the direct model because it was one of its most important sources of competitive advantage. Where other companies had to guess what to build next, Dell was already on it because their customers were telling them.

There were clear advantages to the Direct model:

  • Closed feedback loop. Dell was talking directly to prospects – no dealer costs – and had no need for inventory. Lower costs = lower prices = more customers. And with every new customer, Dell had another finger on the pulse of the market.
  • A single salesforce. Focused solely on the end customer. There was no need to have salespeople to sell to dealers and then additional salespeople to sell to the customer.
  • Specialization in sales. Dell sold to large corporations, and smaller customers, like SMBs, educational institutions, and individual consumers. But selling to these two different buyers, large corporations and SMBs, was incomparable. So, the company had different salespeople for different customer segments and thus offering the best customer support and experience.

But the model wasn’t without its disadvantages:

  • The model wasn’t irreplicable. Dell was making IBM-compatible PCs and selling them directly to customers. This model wasn’t hard to replicate, and the market’s conditions favored the birth of competitors with the same model.
  • Lack of credibility. It’s hard to make a $5,000 sale when the customer has never heard of you and you lack a physical store.
  • Incompatibility. Dell’s PC had to be compatible with IBM’s. But they had multiple suppliers for their components and sometimes those components were incompatible. Designing high-quality machines that were outperforming and compatible with IBM’s was a challenge.

But these disadvantages didn’t stop the team. The company doubled down on customer support and service and developed a strong reputation around them. It advertised a 30-day money-back guarantee and educated its suppliers to make components based on Dell designs. They even started their first R&D attempts that gave them a  12-MHz  that was faster than IBM’s latest model, cheaper, and got them on the cover of the most prestigious magazine in the industry, the  PC Week .

Dell’s strategy was so effective that phone calls started coming in, urging them to accept capital and go public.

Only three years after the company’s birth in a college dorm room, Dell went public, raising $30 million with a market valuation of $85 million.

Key Takeaway #1: Build a coherent strategy beyond your initial differentiator to sustain growth

Most companies enjoy initial success due to an untapped opportunity in the market, from addressing a niche market to exploiting the weaknesses of major players.

But no company succeeds at growing beyond the limits of the initial opportunity if it doesn’t evolve and expand its competitive advantage. So when evaluating your next move, ask yourself:

  • What is our current competitive advantage?
  • How easily can our competition replicate it?
  • How can we make it harder (if we can)?
  • How can we expand our capabilities to strengthen our current competitive advantage?
  • How can we develop new competitive advantages?
  • What are the market trends and how can we adapt/take advantage of them before others?

The occasional bold move doesn’t hurt, either.

Recommended reading:   6 Competitive Analysis Frameworks: How to Leave Your Competition In the Dust

How Dell’s privatization led to a strategic triumph

In the first decade of the new millennium, the PC business was growing rapidly.

Computing power followed  Moore’s Law  and innovation cycles in hardware were less than 12 months long. At the same time, a new generation of software was spreading and the World Wide Web was expanding globally. Being a part of a growing industry, like the PC business back then, was lucrative. So naturally, many companies did well.

Dell was one of them. In 2000, the company became the world’s largest seller of PCs, having enjoyed a decade of skyrocketing sales.

However, in 2011, things changed. The PC global sales reached their peak and the next year was the first of an 8-year streak of decline that lasted until the pandemic hit.

That decline impacted Dell severely.

Navigating decline: Dell's strategy for a shrinking market

Dell was in deep trouble at the start of the previous decade:

  • It had lost its position as a top PC seller in the US to its main competitor, HP.
  • It came third in the global PC market share, behind HP and ACER.

Many believed that it was a dying company that would perish like Kodak or Motorola.

The PC market was shrinking and some experts were saying it was the beginning of its end. Dell was expected to be among the first casualties. The truth was that the PC industry wasn’t dying, but it was evolving – it was losing some of its traits and gaining new ones. The difference is subtle but also key. In a competitive arena, every alert player is aware of the market changes: declining sales, emerging trends, and other important facts. But how each player interprets them determines whether they’ll  formulate a winning strategy  or not.

The more substantial the changes, the more important the interpretation.

funzione dell business plan

In 2012, the fact was that the PC business was declining. Every major player could see it with a single glance at their balance sheet. In Dell's case, the decline was even direr since its PC sales were down by double digits. The company desperately needed to turn things around. And only a bold strategic move could do that.

The company tried to bounce back up with some obvious but desperate moves:

  • The introduction of the Streak “phablet.” An embarrassing attempt at creating a new product category between tablets and smartphones. Its design was bulky and its Android software unsuitable for the device, while its purpose was unclear to the consumer.
  • Making Windows 8 its default operating system. Dell and Microsoft have been longtime partners, to the benefit of both companies. Unfortunately, their growing interdependence meant that when one failed, it dragged the other one down. Windows 8 failure dragged down Dell and further decreased its PC market share.
  • Attempts to enter the tablet and smartphone markets: the “Venue” debacle. Dell was always viewed as a PC company, not a technology company, making it harder to expand to new categories. Its first smartphone, the  Venue , ran on Windows Mobile and it never got any traction. As a result, the company abandoned the categories and, even today, it has less than negligible presence in these markets.

But where people saw a vulnerable company, Michael Dell saw an opportunity.

He had an assumption, a vision attached to it, and a plan to make it a reality. But he had no way to execute it with the company’s organizational structure at the time.

The obstacles to implementing Dell's competitive strategy

Dell’s strategy was to go on the offensive. He wanted the company to be highly aggressive by:

  • Becoming competitive in the PC business again.
  • Expanding its services and software solutions.
  • Increasing its sales capacity.

Dell aimed to achieve these goals by investing heavily in R&D, gaining tighter control over its PC and server prices, and expanding its sales workforce. The idea was to fund new business capabilities in the software and services space from Dell's PC segment. That was a bold plan that involved a lot of changes and, thus, a lot of risks.

Dell’s strategy was essentially a  business transformation  proposal.

And although a lot of public companies have successfully gone through a transformation, none did it in such a short period of time without sacrificing the short-term faith of its shareholders. And that was exactly the problem.

The strategy was inherently risky – like every  good strategy  is – as it promised capital expenditure and an immediate decrease in profitability due to increased operating expenses. Things shareholders hate. And if shareholders aren’t happy with the company’s near-term returns, they start selling their shares, and the company loses its value and a good portion of its funding capabilities. 

Short-term risk = lower share prices = less funding for the company

Thus, the strategy was impossible to execute without the support of the shareholders. So the company had only two options: gain the support of the shareholders or go private.

Dell chose to go private.

Dell's game-changing decision was based on a strategic bet

For a gigantic public company with a market cap of nearly $20 billion, going private is a tough decision and a complicated process.

But it was an unavoidable preliminary for the successful execution of Michael Dell’s plan. And the first step was to convince the board of the necessity of the transformation. After announcing his idea, the board started discussions with experts to evaluate the move, i.e. top consulting agencies and other independent third parties.

JP Morgan , Boston Consulting Group, Evercore, and Debevoise were some of the names involved. And they all shared the same view:

  • The PC is dying.
  • Funding a business transformation from a declining business is a bad idea (despite such successful attempts from  IBM  and  BMW  in the past).

The experts had a lot of facts and strong arguments to support their case. However, all of them were based on a single assumption:  tablets and smartphones will replace the dying PC . The growth in those categories would entail a decline in the PC business. They believed the PC was about to be cannibalized.

Dell’s CEO disagreed. What was his assumption?

He believed that tablets and smartphones wouldn’t take away from PCs but rather add to it. He believed that the PC’s central role in productivity and business wasn’t going to be dethroned by the new shiny toys. People would buy and use tablets and smartphones, but PCs would remain their primary productivity tool.

And he would bet Dell’s future on it.

But he had to convince the board of directors first. At the start, conversations were happening in secret and things were moving slowly but steadily. But when the idea was leaked, two new problems presented themselves.

The first was Carl Icahn, who contested for the ownership of Dell.  Carl Icahn is a self-proclaimed “activist investor” but others call him a “corporate raider.” The closer the go-private initiative was to happen, the more Carl Icahn fought for it. And he used every improper tool and method he could muster. The battle that followed between Carl and Michael delayed the deal and almost derailed it.

The second was Dell’s customers’ hesitation in doing business with the company.  The rumors about the go-private initiative left the customers wondering about the future of Dell and doubted whether any kind of investment in it was worth it. They were suspending purchases and all Dell’s leadership could say was, “We don’t comment on rumors and speculations.”

The press had also concluded that the go-private initiative was a declaration of Michael Dell’s incompetence and a desperate attempt to keep Wall Street’s eyes away from its demise.

History would prove them wrong and crown Michael Dell victorious.

A new chapter: How Dell's go-private move set the stage for future success

The deal happened.

In February 2013, Michael Dell and the investment firm of Silver Lake took Dell private in a leveraged buyout of $24.4 billion, at $13.65 a share.

Despite all the time that passed until Dell could fully execute its strategy, the company didn’t remain idle. It had made several calculated moves to significantly reduce its dependence on the declining PC market before the deal conversations ever happened.

From 2007 to 2012, Dell spent north of $12.40 billion in key acquisitions to increase its enterprise software and hardware solutions, including cloud data storage and management. The acquisitions focused on areas like:

  • Data storage
  • Systems management
  • Data management in healthcare
  • Cutting edge software

The company had already started severing the connection between its financial health and its PC market share many years ahead of its privatization.

But after the buyout, it went all in. Speed and agility became its prominent advantages. Dell became, nearly overnight, a hungry, quick, and ready-to-attack-its-prey jackal. Whenever a new opportunity arose and people asked for resources to pursue it, leadership committed double the resources and said, "Go faster!"

For example, SMBs (small and medium businesses) presented a gigantic opportunity. So the company increased its sales workforce, retrained its existing salespeople, and hit endless SMB doors. They would enter a business selling their low-margin PCs and simultaneously become their trusted advisor on all things tech. Then they sold their whole portfolio of solutions.

And the morale of employees was off the charts. Leadership kept their promises on the changes and provided all the support their people needed to execute the plan.

In addition, people started viewing PC and smartphones as complementary, just as Dell expected.

Was Michael Dell’s bet a good one? Well…

45% of Dell’s revenue was generated from PC sales, but 80% or more of its profits were generated by its new solutions. Eight years after the privatization, the value of their equity had increased more than 625% and their enterprise value reached $100 billion.

We’re pretty confident that’s a yes.

Key Takeaway #2: Successful strategic bets require a sober conviction

Markets change and evolve all the time. The difference between players that emerge prosperous and those that struggle to fit in the new order of things isn’t the unique access to data.

No. Every alert player in your competitive zone has more or less the same access to market trends and changes. The difference lies in what you envision the future to be. That’s your bet.

That’s what a winning corporate strategy needs. And because bets are inherently risky, you require two things to place a successful bet:

  • Sobriety to envision what the future of your industry will look like.
  • Conviction to pursue that vision relentlessly.

Steering towards success: Dell's current strategy and the EMC merger

Michael Dell had foreseen the evolution of the technology industry since the 2000s.

Not the specifics, but the trend of PCs and hardware becoming less relevant – or at least less profitable – and software, the cloud, and back-end taking the front seat. He realized (from very early on) that servers and storage management would become a huge concern for large enterprises building (or upgrading) their IT infrastructure.

Dell anticipated the market’s needs by making a simple observation: the quantity of data in the world expanded exponentially and the traditional way of data management would require server performance that wasn’t physically possible to achieve. But he knew there was a solution underway: virtualization – software that mimics the computer, creating virtual mainframes within the physical mainframe.

That’s why the company had started investing in these technologies since 2001.

Achieving synergy: Dell's competitive strategy and the merger with EMC and VMware

Dell, EMC, and VMware are three major players in the technology industry with distinct but complementary offerings.

EMC  had a successful product in networked information storage systems, i.e. a database management system for enterprises.

VMware  was pioneering in virtualization, allowing users to run multiple operating systems on the same device.

Dell  had an established distribution network and a series of back-end solutions that could expand and fit well with the former technologies.

The relationship between these three companies started in 2001. Dell and EMC entered a strategic alliance to rule a market of $100 billion worth by 2005.

funzione dell business plan

For EMC, the alliance was a one-stone-three-birds initiative.  First,  it offered a lucrative distribution channel to customers their competitors were already targeting.  Second,  it ensured Dell wouldn’t partner with a competitor.  And third,  it reduced its supply costs for components.

For Dell, it also had a threefold benefit.  First,  It added high-performing products to a rapidly growing business.  Second,  it gave it an important customer – EMC was using Dell’s servers.  And third,  it allowed Dell to infiltrate deeper into enterprise data centers.

A strategic alliance that gave both Dell and EMC a competitive edge.

Then EMC bought VMware. That gave the company massive capabilities around cloud infrastructure services ending up being a very lucrative move. Dell, which had invested in VMware back in 2002, saw a massive opportunity to acquire the new EMC.

So Dell and EMC first began discussions of a potential partnership back in 2008, but the idea was ultimately shelved due to the financial crisis. However, in 2014, Dell revisited the idea as both companies had grown and become leaders in their respective industries.

Dell saw the potential for a merger as the two companies' services would bring significant value to their customers when combined. EMC's CEO, Joe Tucci, agreed with this assessment, but they still had to convince EMC's board. EMC was publicly held while Dell was private, and as soon as the idea was on the table, Dell found itself competing with two other interested parties, Cisco Systems and HP. In fact, HP nearly succeeded in acquiring EMC.

It failed due to a financial disagreement. So Dell jumped on the opportunity.

By then, EMC had grown tremendously and had eliminated any short- to mid-term potential start-up disruptors by acquiring them. EMC’s three businesses were uniquely complementary to Dell’s solutions:

  • EMC Information structure , a leader in the data storage system market.
  • VMware , the undisputed leader in virtualization.
  • Pivotal , a start-up with a platform to develop cloud software.

However, the acquisition was a tough process. EMC had grown to a market cap of over $60 billion. It was impossible for Dell to fund an acquisition. Instead, the two companies merged.

The merger happened through a complex but effective financial plan, and the synergies created by the combined company increased revenue significantly. A year after the merger was initiated, the added revenue was well above expectations. This allowed Dell to pay down a significant portion of its debt and improve its financial standing and investment rating. The success of the merger led the company to simplify its structure and align the interests of the stakeholders of the three companies.

In 2018, Dell went public again as a very different entity than its first IPO, uniquely equipped to lead the 5-S sectors:  services, software, storage, servers, and security.

What is Dell’s business strategy’s primary focus today?

Dell aspires to become a leading player in the data era by providing a wide range of solutions, products, and services.

Excluding VMware, Dell is divided into two main business segments supported by its financial subsidiary:

  • The Infrastructure Solutions Group ISG helps customers with their  digital transformation  by providing multi-cloud and big data solutions that are built on modern data center infrastructure. These solutions are designed to work in multi-cloud environments and can handle workloads in public and private clouds as well as on-premise.
  • The Client Solutions Group CSG focuses on providing solutions for clients such as laptops, desktops, and other end-user devices. ‍
  • Dell Financial Services DFS supports Dell businesses by providing financial options and services to customers according to the company’s flexible consumption models. Through DFS, the company tries to tailor its financial options to each customer’s way of consuming Dell’s solutions.

Dell's core offerings include servers, storage solutions, virtualization software, and networking solutions. The company is constantly investing in research and development, sales and other key areas to improve its products and solutions and to drive long-term growth.

Its primary strategic priorities are:

  • Improving and modernizing its current offerings in the markets it operates in.
  • Expanding into new growth areas such as Edge computing, telecommunications, data management, and as-a-service consumption models.

And its plan involves several key  initiatives :

  • Developing its flexible consumption models and as-a-Service options to customers to meet their financial needs and expectations.
  • Building momentum in recurring revenue streams through multi-year agreements.
  • Investing in R&D to develop scalable technology solutions and incorporating AI and machine-learning technology. Since its Fiscal year 2020, the R&D budget is consistently at least $2.5 billion. Most of it goes towards developing the software that powers its solutions.
  • Collaborating with a global network of technology companies for product development and integration of new technologies.
  • Investing in early-stage, privately-held companies through Dell Technologies Capital.

Although Dell has a coherent strategy to achieve its objectives, competition isn’t idle nor trivial in the core competitive arenas. The company faces a significant risk that includes:

  • Failure to achieve intended benefits regarding the VMware spin-off.
  • Competition providing products and services that are cheaper and perform better.
  • Delays in products, components, or software deliveries from single-source or limited-source suppliers.
  • Inability to effectively execute its  business strategy  (transitioning sales capabilities, expanding solutions capabilities through acquisitions, etc.) and implement its cost efficiency measures.

The technological advances are rapid, and players are in a constant race to innovate not only on the technologies they provide but on their business models and all of their services and solutions. Emerging players and strategic relationships between competitors could easily shift the competitive landscape before the company finds a way to react.

Key Takeaway #3: When making transformational decisions, prioritize thinking long-term

A major acquisition, or a merger, between industry leaders is a bet on the industry’s future.

If you believe in the bet long-term, don’t sacrifice a good move for short-term returns, as HP did with EMC. Instead, do your due diligence in the consideration phase:

  • Consider real alternatives.
  • Understand deeply how the capabilities of both companies will be improved.
  • Validate your assumptions with current market needs and trends.
  • Move faster than the competition.

Why is Dell so successful?

One of the key reasons Dell has been so successful is Michael Dell’s intuition and strategic instinct.

He demonstrated a consistent ability to take an accurate pulse of the market, make a winning bet and chase it relentlessly by performing a business transformation. Additionally, Dell never lost one of its core strategic strengths: building strong relationships with its customers by providing excellent customer support and tailored solutions to meet their unique needs. The company has also been successful in streamlining its  operations  and supply chain, which has allowed it to offer competitive prices and high-quality products.

Dell puts the customer first and makes strategic pivots with perfect timing.

How Dell’s vision guides its steps

According to Dell’s annual report, its vision is:

“To become the most essential technology company for the data era. We seek to address our customers’ evolving needs and their broader digital

transformation objectives as they embrace today’s hybrid multi-cloud environment.”

And their two strategic priorities, growing core offerings and pursuing new opportunities, are their roadmap to achieving it.

Growth by numbers

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What Is a Business Plan?

Understanding business plans, how to write a business plan, common elements of a business plan, how often should a business plan be updated, the bottom line, business plan: what it is, what's included, and how to write one.

Adam Hayes, Ph.D., CFA, is a financial writer with 15+ years Wall Street experience as a derivatives trader. Besides his extensive derivative trading expertise, Adam is an expert in economics and behavioral finance. Adam received his master's in economics from The New School for Social Research and his Ph.D. from the University of Wisconsin-Madison in sociology. He is a CFA charterholder as well as holding FINRA Series 7, 55 & 63 licenses. He currently researches and teaches economic sociology and the social studies of finance at the Hebrew University in Jerusalem.

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A business plan is a document that details a company's goals and how it intends to achieve them. Business plans can be of benefit to both startups and well-established companies. For startups, a business plan can be essential for winning over potential lenders and investors. Established businesses can find one useful for staying on track and not losing sight of their goals. This article explains what an effective business plan needs to include and how to write one.

Key Takeaways

  • A business plan is a document describing a company's business activities and how it plans to achieve its goals.
  • Startup companies use business plans to get off the ground and attract outside investors.
  • For established companies, a business plan can help keep the executive team focused on and working toward the company's short- and long-term objectives.
  • There is no single format that a business plan must follow, but there are certain key elements that most companies will want to include.

Investopedia / Ryan Oakley

Any new business should have a business plan in place prior to beginning operations. In fact, banks and venture capital firms often want to see a business plan before they'll consider making a loan or providing capital to new businesses.

Even if a business isn't looking to raise additional money, a business plan can help it focus on its goals. A 2017 Harvard Business Review article reported that, "Entrepreneurs who write formal plans are 16% more likely to achieve viability than the otherwise identical nonplanning entrepreneurs."

Ideally, a business plan should be reviewed and updated periodically to reflect any goals that have been achieved or that may have changed. An established business that has decided to move in a new direction might create an entirely new business plan for itself.

There are numerous benefits to creating (and sticking to) a well-conceived business plan. These include being able to think through ideas before investing too much money in them and highlighting any potential obstacles to success. A company might also share its business plan with trusted outsiders to get their objective feedback. In addition, a business plan can help keep a company's executive team on the same page about strategic action items and priorities.

Business plans, even among competitors in the same industry, are rarely identical. However, they often have some of the same basic elements, as we describe below.

While it's a good idea to provide as much detail as necessary, it's also important that a business plan be concise enough to hold a reader's attention to the end.

While there are any number of templates that you can use to write a business plan, it's best to try to avoid producing a generic-looking one. Let your plan reflect the unique personality of your business.

Many business plans use some combination of the sections below, with varying levels of detail, depending on the company.

The length of a business plan can vary greatly from business to business. Regardless, it's best to fit the basic information into a 15- to 25-page document. Other crucial elements that take up a lot of space—such as applications for patents—can be referenced in the main document and attached as appendices.

These are some of the most common elements in many business plans:

  • Executive summary: This section introduces the company and includes its mission statement along with relevant information about the company's leadership, employees, operations, and locations.
  • Products and services: Here, the company should describe the products and services it offers or plans to introduce. That might include details on pricing, product lifespan, and unique benefits to the consumer. Other factors that could go into this section include production and manufacturing processes, any relevant patents the company may have, as well as proprietary technology . Information about research and development (R&D) can also be included here.
  • Market analysis: A company needs to have a good handle on the current state of its industry and the existing competition. This section should explain where the company fits in, what types of customers it plans to target, and how easy or difficult it may be to take market share from incumbents.
  • Marketing strategy: This section can describe how the company plans to attract and keep customers, including any anticipated advertising and marketing campaigns. It should also describe the distribution channel or channels it will use to get its products or services to consumers.
  • Financial plans and projections: Established businesses can include financial statements, balance sheets, and other relevant financial information. New businesses can provide financial targets and estimates for the first few years. Your plan might also include any funding requests you're making.

The best business plans aren't generic ones created from easily accessed templates. A company should aim to entice readers with a plan that demonstrates its uniqueness and potential for success.

2 Types of Business Plans

Business plans can take many forms, but they are sometimes divided into two basic categories: traditional and lean startup. According to the U.S. Small Business Administration (SBA) , the traditional business plan is the more common of the two.

  • Traditional business plans : These plans tend to be much longer than lean startup plans and contain considerably more detail. As a result they require more work on the part of the business, but they can also be more persuasive (and reassuring) to potential investors.
  • Lean startup business plans : These use an abbreviated structure that highlights key elements. These business plans are short—as short as one page—and provide only the most basic detail. If a company wants to use this kind of plan, it should be prepared to provide more detail if an investor or a lender requests it.

Why Do Business Plans Fail?

A business plan is not a surefire recipe for success. The plan may have been unrealistic in its assumptions and projections to begin with. Markets and the overall economy might change in ways that couldn't have been foreseen. A competitor might introduce a revolutionary new product or service. All of this calls for building some flexibility into your plan, so you can pivot to a new course if needed.

How frequently a business plan needs to be revised will depend on the nature of the business. A well-established business might want to review its plan once a year and make changes if necessary. A new or fast-growing business in a fiercely competitive market might want to revise it more often, such as quarterly.

What Does a Lean Startup Business Plan Include?

The lean startup business plan is an option when a company prefers to give a quick explanation of its business. For example, a brand-new company may feel that it doesn't have a lot of information to provide yet.

Sections can include: a value proposition ; the company's major activities and advantages; resources such as staff, intellectual property, and capital; a list of partnerships; customer segments; and revenue sources.

A business plan can be useful to companies of all kinds. But as a company grows and the world around it changes, so too should its business plan. So don't think of your business plan as carved in granite but as a living document designed to evolve with your business.

Harvard Business Review. " Research: Writing a Business Plan Makes Your Startup More Likely to Succeed ."

U.S. Small Business Administration. " Write Your Business Plan ."

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È il documento che permette di catturare l’attenzione degli investitori, ma anche un processo che mira a raccogliere informazioni, effettuare analisi e valutazioni. Ha anche una fortissima valenza interna, per stimolare organizzazione e management a raggiungere gli obiettivi d’impresa. Ecco come si scrive e perché un Lean Business Plan è più efficace

Pubblicato il 22 Lug 2019

Spiega chi è l’azienda, cosa fa e come lo fa: ecco cos’è il Business Plan , il documento d’eccellenza per calamitare capitali e interesse degli investitori. Può essere più o meno corposo e dettagliato, descrive le strategie di un’impresa che già opera sul mercato, oppure il progetto imprenditoriale di una startup , e indica come il management intende perseguirle. In realtà,  il business plan  è più di un semplice documento. È anche il processo che porta a definire le caratteristiche fondamentali di un progetto imprenditoriale.

Per una startup, la realizzazione del Business Plan è una tappa cruciale sulla via del successo, tanto che spesso negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di contest e competition in cui le imprese neo costituite si contendevano un finanziamento in denaro a suon di Business Plan. Saper catturare l’interesse degli investitori e delle banche permette di partire con il giusto passo e dare slancio alle strategie di espansione e internazionalizzazione. Ecco, quindi, alcuni consigli pratici su come si scrive un Business Plan aziendale.

Indice degli argomenti

Business Model e Business Plan

Business Model e Business Plan sono documenti importantissimi per le imprese. Nel Business Model l’azienda spiega i suoi valori fondanti, le soluzioni strategiche e organizzative che gli permettono di creare valore per i clienti e, più in generale, gli stakeholder, ovvero chiunque abbia un interesse verso le sue attività (dipendenti, azionisti, creditori…). Nel Business Plan, invece, l’azienda illustra che cosa farà per tradurre in pratica il Business Model, definendo più in dettaglio quanto tempo e quanto capitale serviranno per partire e affermarsi sullo scenario competitivo.

Cosa è (cosa non è) e a cosa serve un Business Plan

Il Business Plan è un documento che sintetizza “nero su bianco” tutte le caratteristiche salienti di un progetto imprenditoriale. Generalmente abbraccia un orizzonte temporale che va dai 3 ai 5 anni (medio termine) e per questo motivo deve essere periodicamente aggiornato sulla base dei risultati ottenuti.

«Il Business Plan – spiega Andrea Gaschi, Associate Partner di P4I – Partners4Innovation – è un processo che mira a raccogliere informazioni, effettuare analisi e valutazioni . È il risultato dell’applicazione di un insieme di metodologie tradizionali sviluppate nell’ambito di diverse discipline, come la strategia , il marketing , l’accounting, ricondotte all’interno di uno schema unitario».

Questo, in estrema sintesi, quello che è un Business Plan, ma cosa, invece, non è? «Di sicuro non è uno schema in Excel scaricato da Internet attraverso cui fare simulazioni economico-finanziarie. E nemmeno un template standard da riempire con i dati raccolti in azienda», prosegue.

Andrea Gaschi

Partner, P4I - Partners4Innovation

Come fare un Business Plan: la struttura

Il Business Plan ha una duplice funzione. Internamente, informa e guida il management nei processi decisionali. Esternamente, invece, promuove il progetto imprenditoriale verso gli stakeholder e gli operatori finanziari in particolare.

Il Business Plan si compone di due parti essenziali:

  • Parte descrittiva : indica i mercati di riferimento e il settore in cui opera l’azienda. Spiega la strategia, gli obiettivi, presenta il piano operativo, la società, i soci e il progetto che si vuole realizzare.
  • Parte economico-finanziaria : contiene la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria del progetto e stima la sua redditività.

La parte descrittiva deve contenere l’analisi di tutta una serie di aspetti chiave, come quelli normativi, contabili e fiscali, la struttura del mercato e la concorrenza, gli aspetti organizzativi interni. La parte economico-finanziaria, invece, deve indicare le vendite previste e il Break Even Point (ovvero il livello di fatturato a partire dal quale l’azienda avrà smesso di coprire i costi iniziali e inizierà a guadagnare), i costi previsti, gli investimenti da sostenere con le relative coperture e il flusso di cassa.

Per le nuove attività sarà opportuno riportare gli stadi di sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale, con l’indicazione di quali fasi sono già state completate e quelle che, invece, sono da avviare ex novo o da completare. Per le realtà che già operano sul mercato, invece, sarà importante far conoscere l’azienda e la sua storia (costituzione, assetto societario, situazione economica e finanziaria) oltre che i traguardi già ottenuti in passato.

Un modello di Business Plan

La domanda che molti si pongono è: cosa scrivere in un Business Plan? In realtà non esiste uno schema valido a priori per tutte i progetti imprenditoriali. Esiste, però, un elenco di contenuti che non possono mai mancare in un documento di questo tipo. Uno schema di riferimento del piano di business può essere questo:

  • Executive Summary : questa parte descrive in sintesi il progetto imprenditoriale, la storia dell’azienda, la mission, i business goals e come sarà organizzata e strutturata l’attività imprenditoriale.
  • Descrizione della società e del management : indica chi sono i soci e i manager, le funzioni e i ruoli, i loro curricula e background, le esperienze pregresse e i risultati ottenuti.
  • Descrizione dei prodotti e servizi : questa parte illustra in dettaglio i prodotti/servizi, con le loro caratteristiche distintive e le fonti di vantaggio competitivo. Inoltre, fa capire se sono già pronti per essere commercializzati o, al contrario, qual è il time-to-market ipotizzato per il loro lancio sul mercato.
  • Analisi del settore o dei settori di riferimento : spiega a quali consumatori target l’azienda si rivolge; come e perché i prodotti e servizi saranno in grado di assicurarle un vantaggio sostenibile e duraturo nel tempo.
  • Concorrenza e mercato : in questa sezione si inserisce una vera e propria analisi del mercato, indicando il posizionamento della società rispetto ai principali competitor diretti e indiretti e l’eventuale presenza di barriere all’entrata.
  • Strategie di marketing : indica le strategie commerciali identificando i canali ipotizzati per la distribuzione e le leve promozionali che saranno messe in atto.
  • Piano di realizzazione dell’idea di business : descrive, per ogni funzione aziendale, quali sono le attività necessarie per realizzare gli obiettivi della società, le relative tempistiche e, fattore sempre più rilevante negli ultimi anni, l’impatto ambientale delle attività produttive.
  • Fabbisogno di capitali : contiene la stima del capitale (di rischio e di debito) necessario per avviare l’impresa, indicando i termini, gli importi e le eventuali garanzie offerte.
  • Flussi finanziari: questa parte tratta le risorse finanziarie con cui si prevede di sostenere l’attività imprenditoriale, distinte tra capitale proprio (capitale sociale, utili…) e capitale di terzi (fondi, obbligazioni, debiti verso le banche…). È completata con la stima del Cash Flow Operativo, ovvero dei flussi di cassa che si generano con l’avvio dell’attività e che si ottengono scorporando dalle entrate legate alle vendite le uscite sostenute per l’acquisto di materie prime e semilavorati, costo del lavoro, imposte e tasse.

Executive Summary: cosa è e perché è importante

L’Executive Summary è la parte più importante del Business Plan, quella che permette di dare un’idea di cosa fa l’azienda, come lo fa e in cosa si distingue dalle altre. Si tratta della parte introduttiva del piano imprenditoriale, quella in cui vengono elencate e spiegate in modo sintetico le diverse parti del Business Plan, per fornire un’idea del progetto imprenditoriale. Questa è la parte che viene letta prima e quella su cui si gioca la possibilità di catturare l’interesse del lettore a proseguire la lettura. Ma come deve essere un Executive Summary per poter catturare l’attenzione e convincere? Ecco le caratteristiche del modello di riferimento più efficace.

  • Sintetico : l’Executive Summary è un sommario, ovvero un breve riassunto che tratta per sommi capi tutti i punti del piano di business che si andranno a sviluppare successivamente.
  • Chiaro : deve indicare quali sono gli obiettivi dell’impresa, quali sono i mercati target e con quali prodotti e servizi li si vuole approcciare. Ma soprattutto, un Business Plan deve essere sostenibile. Inutile porsi (e proporre agli stakeholder) obiettivi troppo ambiziosi, difficilmente raggiungibili.
  • Argomentato e concreto : deve supportare con dati realistici e credibili l’idea imprenditoriale e spiegare perché ritenete che la vostra azienda sarà una realtà di successo.
  • Scritto bene : sembra superfluo ricordarlo, ma un testo con errori di ortografia e refusi darà una pessima impressione del vostro operato e, di conseguenza, della vostra idea imprenditoriale.
  • Originale : per attirare l’attenzione di chi lo legge, l’Executive Summary deve esprimere la personalità e la creatività di chi lo ha redatto e dimostrare l’unicità dell’idea imprenditoriale.

Cosa deve contenere l’Executive Summary

Ovviamente, non esiste uno schema preciso di ciò che deve contenere un Executive Summary, perché il suo contenuto dovrà essere plasmato sull’azienda, i suoi soci e i suoi obiettivi di business. Esistono, però, alcuni argomenti ricorrenti, che sarebbe meglio indicare in un Executive Summary. Eccoli.

  • Background del management Chi siete, qual è la vostra storia di imprenditori, quali sono le vostre esperienze pregresse e quali risultati avete ottenuto.
  • Prodotti e servizi Qual è il vostro core business, quali sono le peculiarità dei vostri prodotti/servizi e qual è il loro valore aggiunto per i clienti.
  • Settori di mercato cui ci si rivolge A quali mercati vi rivolgete e perché li avete identificati come potenzialmente interessanti, quali sono le prospettive di crescita future dei segmenti di mercato che coprite.
  • Piano finanziario Qual è il fabbisogno di capitali della vostra azienda e in che modo avete pensato di accedere a queste risorse finanziarie.
  • Piano di marketing Qual è il marketing mix, quali sono le strategie di marketing e le tattiche, che tipo di canali intendete utilizzare e in che modo.

Ovviamente, queste sono linee generali, ma i contenuti dell’Executive Summary variano in relazione alla tipologia di interlocutori cui vi rivolgete. Il vostro obiettivo principale è reperire capitale o fondi di debito? Questo significa che i vostri interlocutori sono i potenziali investitori, le banche, le finanziarie, i fondi. In questo caso bisognerà valorizzare soprattutto la sostenibilità finanziaria della vostra idea imprenditoriale.

I vantaggi dell’utilizzo di un Business Plan

La possibilità di mettere “nero su bianco” gli obiettivi aziendali e definire le strategie utili per realizzarli permette all’imprenditore di organizzare al meglio la propria attività e razionalizzare i percorsi strategici. Il Business Plan, inoltre, aiuta gli intermediari finanziari (banche, fondi, finanziarie…) a valutare meglio il grado di rischiosità dei propri investimenti nella nuova impresa. Infine, il Business Plan è una cartina di tornasole per l’imprenditore, che viene aggiornato sulle opportunità e i rischi dell’attività. Il piano, infatti, non esaurisce la sua utilità al momento della costituzione della nuova impresa ma dovrà essere periodicamente aggiornato , controllando il raggiungimento effettivo dei risultati economico finanziari indicati e predisponendo possibili “aggiustamenti” in corso d’opera alle strategie aziendali. E se è vero che un buon Business Plan non è la garanzia del successo dell’impresa, è vero che se ben congeniato ed eseguito riduce sensibilmente i rischi di fallimento, sia perché evidenzia tutti gli aspetti da monitorare per la riuscita del progetto e sia perché la sua natura dinamica permette di adottare con il giusto anticipo le azioni correttive necessarie per centrare gli obiettivi dichiarati.

Lean Business Plan per massimizzare le performance

«Pianificare è essenziale ma i piani sono generalmente inutili», sosteneva il generale americano Dwight Eisenhower . I Business Plan tradizionali sono lunghi e complessi, difficili da aggiornare. La conseguenza è che spesso rimangono chiusi in un cassetto, perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di intervenire su questi documenti.

L’applicazione del modello Lean alla procedura di elaborazione del Business Plan aiuta le aziende a ridurre i tempi di stesura, la lunghezza e la complessità del documento. Un Business Plan Lean è un documento snello, che permette di valutare con facilità i risultati ottenuti e procedere rapidamente agli aggiustamenti necessari per ottenere miglioramenti incrementali sui risultati di business, riducendo al minimo i rischi di insuccesso.

Un Lean Business Plan permette al management di aumentare le opportunità di successo, ragionando in un’ottica di “piccoli passi”. «Il business planning lean – spiega Marco Planzi, Associate Partner di P4I – Partners4Innovation – è un processo interno all’azienda che aiuta a sviluppare una strategia imprenditoriale solida, a rivederla non appena si conoscono meglio i clienti e i loro bisogni e misurare in modo preciso le performance ». L’adozione di questo approccio agile e minimalista permette di compilare un piano di business in meno di un’ora puntando sui soli elementi essenziali, riducendo al minimo fronzoli e ridondanze con la certezza di mettere a fuoco da subito il Business Model più efficace rispondendo a poche, semplici, domande. Il Lean Business Plan, prosegue Planzi, «sintetizza ciò che succederà e quando, chi è responsabile di cosa e quello che ci si deve aspettare in merito alle vendite, alle spese e ai flussi di cassa».

Marco Planzi

Associate Partner, P4I-Partners4Innovation

Ma quali sono gli elementi di un Lean Business Plan? Secondo gli esperti di P4I – Partners4Innovation, le componenti essenziali sono 4:

  • Strategia : cosa si vuole fare
  • Tattica : come si farà
  • Execution : chi farà cosa
  • Financials : quali risultati si otterranno

Il Lead Business Plan è, quindi, ben più di un documento, piuttosto è un processo che mira al miglioramento continuo delle performance d’impresa. Dopo aver definito una strategia, dopo averla tradotta in pratica e analizzato i risultati ottenuti, sarà possibile intervenire sul Business Plan e ricominciare daccapo, in un processo virtuoso continuo.

I documenti da allegare al Business Plan

Una volta scritto il documento vero e proprio, bisogna capire quali documenti ha senso allegare al Business Plan. Il piano serve anche a supportare la pianificazione economica e finanziaria dell’impresa, infatti generalmente al documento principale si allegano lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e il Prospetto di Tesoreria. I preventivi dei fornitori e i contratti già siglati serviranno a dare consistenza al piano economico-finanziario, insieme alle stime e alle ricerche sui mercati target. Se il progetto imprenditoriale si realizza come emanazione ( spinoff ) di una società che già opera sul mercato, è utile allegare l’ atto costitutivo e lo statuto, che elencano i soci e presentano gli schemi di funzionamento della società, gli organi aziendali, i poteri degli amministratori, i criteri di ripartizione degli utili… Il curriculum vitae dei soci è importante, perché mette in evidenza la loro formazione ed esperienza, la conoscenza del settore e le motivazioni che li spingono verso la realizzazione delle idee di business. Oltre al C.V. è necessario allegare la situazione patrimoniale e finanziaria dei soci, che offrono una misura della loro capacità di far fronte alla richiesta di restituzione del capitale preso in prestito.

Conclusioni

I vantaggi di un piano imprenditoriale ben congeniato ed eseguito sono numerosi. «Spesso – conclude Gaschi – la stesura del Business Plan è vista come un adempimento dovuto per accedere a finanziamenti e capitale di debito. In realtà, si tratta di un documento che serve in primis al personale, per capire a fondo l’organizzazione , e al management , per dimostrare la caratura del progetto d’impresa, definire l’assetto economico-finanziario e incentivare, attraverso la pianificazione, il miglioramento delle performance aziendali».

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The Strategy Story

Dell Business Model: Supply chain & Marketing Strategy

Dell Technologies helps organizations build their digital futures and individuals transform how they work, live, and play. Dell provides customers with one of the industry’s broadest and most innovative solutions portfolios for the data era, including traditional infrastructure and extending to multi-cloud environments. 

Dell is helping customers accelerate their digital transformations to improve and strengthen business and workforce productivity by offering secured, integrated solutions that extend from the edge to the core to the cloud.

Dell is expanding its IT-as-a-Service and cloud offerings to give customers greater flexibility to scale IT to meet their evolving business needs and budgets. As strategy enthusiasts, we decided to analyze the business model, supply chain strategy, and marketing strategy of Dell.

Marketing Strategy of Dell

Dell’s customers include large global and national enterprises, public institutions, governmental agencies, educational institutions, healthcare organizations, law enforcement agencies, small and medium-sized businesses, and consumers. Hence Dell has a unified global sales and marketing strategy that is customer-focused, collaborative, and innovative.

Go-to-market strategy  — Dell sells products and services directly to customers and through other sales channels, which include value-added resellers, system integrators, distributors, and retailers. Dell continues to pursue a direct business strategy, which emphasizes direct communication with customers, thereby allowing it to refine Dell’s products and marketing programs and strategy for specific customer groups. 

In addition to Dell’s direct business model, Dell uses its network of channel partners to sell Dell’s products and services, enabling it to serve a more significant number of customers efficiently. Dell has a partner program for the development of channel sales, which provides appropriate incentives to encourage sales generation. During Fiscal 2022, Dell’s other sales channels contributed over 50% of Dell’s net revenue. 

Dell’s go-to-market engine includes a 32,000-person sales force and a global network of over 200,000 channel partners. Dell Financial Services and its affiliates (“DFS”) offer customers payment flexibility and enable synergies across the business.

Large enterprises and public institutions  — Dell maintain a field sales force for large enterprises and public institutions. Dedicated account teams, which include technical sales specialists, form long-term relationships to provide Dell’s most prominent customers with a single source of assistance, develop tailored solutions for these customers, position the capabilities of Dell Technologies, and provide it with customer feedback. 

For these customers, Dell offers several programs to provide single points of contact and accountability with dedicated account managers, special pricing, and consistent service and support programs. Dell also maintains specific sales and marketing programs targeting federal, state, and local governmental agencies and healthcare and educational customers. 

Small and medium-sized businesses and consumers  — As part of its marketing strategy, Dell markets its products and services to small and medium-sized enterprises and consumers through various advertising media. To react quickly to Dell’s customers’ needs, Dell tracks its Net Promoter Score, a customer loyalty metric widely used across multiple industries. Dell also engages with customers through Dell’s social media communities on Dell’s website and in external social media channels. 

Supply Chain Strategy of Dell

Dell owns manufacturing facilities in the United States, Malaysia, China, Brazil, India, Poland, and Ireland. Dell also utilizes contract manufacturers worldwide to manufacture or assemble Dell’s products under the Dell Technologies brand as part of Dell’s strategy to enhance Dell’s variable cost structure and to achieve Dell’s goals of generating cost efficiencies, delivering products faster, and enhancing Dell’s supply chain strategy. 

Dell’s manufacturing process consists of assembly, software installation, functional testing, and quality control. Dell conducts operations utilizing a formal, documented quality management system to ensure that Dell’s products and services satisfy customer needs and expectations. 

Testing and quality control are also applied to components, parts, sub-assemblies, and systems obtained from third-party suppliers. Dell’s quality management system is maintained by testing components, sub-assemblies, software, and systems at various stages in the manufacturing process. 

How Dell pioneered the Just in Time to gain market share?

Dell has implemented programs and methodologies to ensure that the quality of Dell’s designs, manufacturing, test processes, and supplier relationships are continually improved. Dell maintains a Supplier Code of Conduct, actively manages recycling processes for Dell’s returned products and is certified by the Environmental Protection Agency as a Smartway Transport Partner. 

As part of its supply chain strategy, Dell purchases materials, supplies, product components, and products from many qualified suppliers. The strategy of contracting multiple vendors for procurement needs is called Multi-vendor sourcing. 

Dell maintains more than 2,400 vendor-managed service centers. Dell’s supply chain strategy drives long-term growth and operating efficiencies, with approximately $75 billion in annual procurement expenditures and over 750 parts distribution centers. Together, these elements provide a critical foundation for Dell’s success. 

How does Dell make money: Business Model

Before we understand how Dell makes money and its business model, let’s understand the structure of offerings from Dell. Dell designs, develops, manufactures, markets, sells, and supports comprehensive and integrated solutions, products, and services. Dell is organized into two business units, Infrastructure Solutions Group (ISG) and Client Solutions Group (CSG).

Infrastructure Solutions Group (“ISG”)  — ISG enables customers’ digital transformation through trusted multi-cloud and big data solutions built upon modern data center infrastructure. ISG helps customers simplify, streamline, and automate cloud operations in hybrid cloud deployment. ISG solutions are built for multi-cloud environments and optimized to run cloud-native workloads in public and private clouds and traditional on-premise workloads. 

Client Solutions Group (“CSG”)  — CSG includes branded hardware (such as desktops, workstations, and notebooks) and branded peripherals (such as displays and projectors), as well as third-party software and peripherals. For customers seeking to simplify client lifecycle management, Dell’s PC-as-a-Service offering combines hardware, software, lifecycle services, and financing into one all-encompassing solution that provides predictable pricing per seat per month. CSG also offers attached software, peripherals, and services, including support and deployment, configuration, and extended warranty services. 

funzione dell business plan

Dell made $102 Billion in 2021 , a 17% growth from 2020. Dell makes money primarily from two revenue streams: products and services. Product revenue includes the sale of hardware products and software licenses. Service revenue includes service offerings and support services related to hardware products and software licenses. Products and Services contribute 70% and 21% to Dell’s revenue, respectively. 

In 2021, product revenue increased by 18%, primarily due to an increase in product net revenue for CSG and, to a lesser extent, ISG product net revenue. CSG product revenue increased primarily due to increases in units sold of both commercial and consumer product offerings as a result of continued strength in the demand environment and, to a lesser extent, an increase in average selling price principally related to our commercial offerings. ISG product net revenue increased primarily due to increased sales volumes of server offerings.

At the same time, services revenue increased by 13%, driven primarily by growth in CSG services revenue and, to a lesser extent, growth in both ISG and other businesses’ services revenue. Growth in CSG services revenue was primarily due to increases in services net revenue attributable to both CSG hardware support and maintenance and CSG third-party software support and maintenance. ISG services revenue increased primarily due to growth within hardware support services, while other business services’ net revenue increased due to software support and maintenance growth within VMware Resale.

funzione dell business plan

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funzione dell business plan

Business plan: come crearlo e a cosa serve in azienda

Business Coaching Italia

  • 20 Luglio 2022

Hai bisogno di un business plan per la tua attività ma non sai da dove partire? Se vuoi conoscere i segreti per creare un buon business plan per la tua  impresa , segui passo per passo questo schema ma prima di iniziare a vedere come costruire un piano di business, approfondiamo a cosa serve questo documento direzionale e perché è così importante per le aziende.

Continua a leggere l’articolo su  Business Coaching Italia  per scoprire di più.

Business Plan: definizione e funzione in azienda

Un business plan è un documento aziendale diviso per capitoli che ha la funzione di illustrare come un’ idea possa concretizzarsi in un progetto imprenditoriale . 

A cosa serve un business plan? Le funzioni di un business plan sono 9:

  • un business plan serve a mettere nero su bianco l’idea d’impresa;
  • serve ad avere un quadro sintetico della effettiva realizzabilità dell’idea imprenditoriale;
  • serve a pianificare ;
  • serve a  organizzare ;
  • serve a delineare strategie promozionali ed economicamente sostenibili
  • funge da linea guida per il team dei  manager ;
  • serve all’imprenditore a trasmettere chiaramente la propria vision, mission , il  core business  aziendale;
  • serve a valutare l’andamento dell’insieme del progetto imprenditoriale;
  • illustra come dove e in che misura reperire risorse economiche e umane per il funzionamento di ogni processo.

Un business plan è necessario a tutte le imprese, a quelle nascenti come a quelle già ben avviate.

L’utilità di creare un business plan è spesso sottovalutata ma un piano di business aiuta a ragionare e trovare nuove strade, evitare errori, alloccare bene le risorse, trovare nuovi investitori, organizzare, pianificare.

Come si fa un business plan

Per redigere un business plan si deve partire dall’avere una visione schematica, un modello che abbia punti da seguire che possano offrire la possibilità di una facile lettura e separazione delle varie aree di progetto.

Fissa bene questi 11 punti che saranno una visione dello schema per scrivere il piano per il tuo business:

  • bisogna creare un’indice;
  • creare un sommario esecutivo;
  • scrivere una descrizione dell’impresa;
  • scrivi l’offerta ai clienti;
  • un’analisi del mercato;
  • pensare a strategie per veicolare i messaggi e promuoversi;
  • un piano operativo;
  • pianificare la crescita dell’azienda ;
  • l’organizzazione aziendale , la suddivisione dei processi , l’allocamento e il dimensionamento delle risorse ;
  • un piano economico finanziario;
  • allegati vari.

Creare uno schema o un modello personalizzato agevola il raggiungimento degli  obiettivi aziendali , il perseguire gli scopi dell’impresa che passano attraverso l’aumento della produttività e del fatturato .

Come si scrive un business plan

Prima di analizzare uno ad uno i punti necessari per redigere un business plan, sappi che questo documento aziendale deve essere:

  • comprensibile;
  • esauriente. 

Vediamo come scrivere un business plan, analizzando punto per punto le 10 sezioni che compongono il documento.

Guarda questo video per capire come creare un business plan di successo.

L’indice del business plan

Un business plan che si rispetti parte ovviamente dall’indice in cui sono elencate tutte le altre voci che compongono il piano. L’indice così come accade per un libro, offre la possibilità a chiunque, anche alle risorse del personale che subentrano nel progetto, di poter apprendere velocemente tutto l’insieme dell’idea imprenditoriale.

Oltre a ciò, strutturare un business plan con un indice, agevola la circolazione delle informazioni a tutti i livelli dell’organizzazione.

Il Business Plan deve descrivere un progetto imprenditoriale e dunque  le voci che vengono inserite  nel documento devono riguardare obiettivi, strategie, vendite, marketing, previsioni finanziarie e piani strategici. Un business plan che aiuta a chiarire la tua idea di business è quello in cui vengono inserite  le seguenti voci:

  • sommario esecutivo;
  • i prodotti;
  • il mercato;
  • la concorrenza;
  • il marketing;
  • ubicazione;
  • approvvigionamento;
  • risorse Umane;
  • analisi di rischi e coperture;
  • l’area finanziaria;
  • il Piano B.

Prima di cominciare a leggere, tieni presente che devi  scrivere il business plan  tenendo presente la situazione attuale, e quella futura. In ogni voce del documento dunque, dovrai inserire informazioni e considerazioni, allo scopo sia di verificare lo stato attuale, che di prevedere il percorso per raggiungere nuovi o più chiari obiettivi.

a cosa serve il business plan per l'azienda

Sommario esecutivo

L’ executive summary è un breve riassunto dell’idea alla base del tuo progetto aziendale. Poiché è il punto su cui si focalizzeranno gli eventuali finanziatori del progetto, il sommario esecutivo deve essere chiaro e deve catturare l’interesse di chi lo legge. Puoi anche conservare la stesura di questa parte alla fine, in modo da avere un’idea ben definita di cosa andare a mettere in evidenza. 

La descrizione dell’impresa

In questa parte devi illustrare la tua impresa:

  • di che impresa si tratta;
  • cosa offre;
  • qual è la struttura;
  • quali vantaggi offre rispetto ai competitor. 

Sempre in questa sezione, aggiungi una descrizione degli obiettivi che vuoi raggiungere e in quanto tempo. Infine, descrivi da chi è composta la tua squadra.

“In pratica, cosa scrivere in dettaglio nel business plan alla voce dedicata all’azienda?”

Io ho inserito una serie di elementi che mi hanno mostrato il passato dell’impresa, le dimensioni, la  reason why, le problematiche che ho riscontrato e tanto altro.

Suggerirei di scrivere in questa voce del documento una serie di notizie come:

  • contesto storico;
  • obiettivi e linee guida;
  • reason why;
  • organizzazione;
  • situazione attuale.

Contesto storico

Per  contesto storico   dell’impresa intendo l’anno di fondazione, chi ne faceva parte, quali ruoli ricopriva, quali erano gli obiettivi, quali le criticità che hai incontrato nel percorso, le scelte, i capitali a disposizione, il contesto storico del mercato.

Obiettivi aziendali

Nella voce   obiettivi aziendali  ti suggerisco di scrivere gli obiettivi di crescita ma anche lo scopo commerciale dell’impresa che contempla anche la reason why. Esempio, dare la possibilità al consumatore Y di avere il vantaggio Z, nella situazione X grazie al prodotto N.

Organizzazione

Alla voce  organizzazione aziendale , dovresti scrivere com’è attualmente organizzata la tua impresa per perseguire gli obiettivi.

Chi è il capo? Chi prende le decisioni? Chi si occupa del commerciale? Chi si occupa dello sviluppo? E del marketing?

Insomma, in questo caso devi scrivere esattamente l’organigramma attuale dell’impresa . Aiutandoti con  l’analisi dei processi aziendali  che partono dall’input, percorrono i vari processi interni fino all’output.

In questo caso,  fare il business plan  ti può aiutare anche a stabilire quali sono i processi, e a chi delegare ruoli e mansioni specifici.

Approfondisci:

  • Disorganizzazione aziendale
  • Come migliorare la gestione del tempo

Situazione attuale

Durante la scrittura del tuo piano di business, alla voce  situazione attuale , ti suggerisco di utilizzare quanto scritto in precedenza, per scrivere una sintesi dello stato attuale del contesto, degli obiettivi, dell’organizzazione. Oltre a ciò, ti consiglio di scrivere anche i risultati conseguiti nell’ultimo anno, per questo puoi servirti di importanti indicatori di crescita aziendale che mostrano lo stato di solidità, affidabilità, solvibilità, reddituale della tua impresa.

creare un business plan per l'azienda

Descrivi cosa offri 

In questa parte devi parlare del prodotto o del servizio che offri. 

Sottolinea:

  • le peculiarità del tuo prodotto o servizio, allegando anche immagini grafici analisi del prodotto;
  • i suoi possibili usi;
  • perché è diverso dagli altri prodotti o servizi che offre la concorrenza;
  • i possibili sviluppi futuri, il ciclo di vita del prodotto.

“Cosa scrivere dunque nella voce del business plan dedicato ai prodotti?”

Questa voce del business plan suddividila in 3 parti:

  • prestazioni di mercato;
  • protezione prodotti;

Prestazioni di mercato

Nella voce del business plan prestazioni di mercato , scriverei il catalogo di prodotti offerto. Che prodotto o servizio commercializza l’impresa? Qual è la provenienza? Vengono creati o acquistati da fornitori? Quale esigenza risolvono? Il prodotto è unico? Sono estensioni di linea? Rispondono solo a un segmento di mercato? Come viene erogato il servizio?

I prodotti sono pronti?

Riguardo alla  protezione dei prodotti,  a mio avviso devi scrivere se rispettano normative vigenti, se esistono brevetti, se le certificazioni di legge sono corrette.

Identifica i tuoi clienti

Nella sezione del business plan di prodotti e servizi dedicata ai  clienti , ti suggerisco di scrivere chi sono i tuoi clienti, a chi è rivolto il tuo prodotto.

Il percorso decisionale d’acquisto è ampio, un prodotto potrebbe essere ad esempio utile a chi si avvicina a una categoria di prodotti, o a chi è esperto della categoria. Queste sono considerazioni e notizie che bisogna per forza scrivere in un business plan.

Fai un’analisi di mercato

In questa sezione del business plan devi riportare una dettagliata analisi di mercato:

  • in che modo è targettizzato il mercato;
  • come si evolve la domanda;
  • le norme su cui si regola il mercato;
  • chi sono i tuoi concorrenti e come sono posizionati;
  • crea delle buyer personas: qual è il target dei tuoi clienti (quali sono le caratteristiche demografiche, geografiche, psicografiche e comportamentali).

come si pianifica un business plan aziendale

Strategia di marketing

In questo capitolo del business plan devi parlare della strategia che attuerai per raggiungere e aumentare nuovi clienti e fidelizzarli , imponendoti nel mondo del mercato. Specifica il prezzo del tuo prodotto o servizio, illustra come vuoi promuoverlo e attraverso quali canali. Puoi anche riportare una previsione di vendita e fatturato per il tempo considerato nel tuo business plan.

Il piano di operatività

Qui è bene specificare nel dettaglio:

  • come produci il prodotto , con quali risorse e procedimenti;
  • come hai intenzione di offrire assistenza post-acquisto ai tuoi clienti , non sottovalutare mai questo punto imprescindibile per fidelizzare i clienti.

La struttura del team manageriale

In questa parte del business plan descrivi la struttura del tuo team manageriale (profili dei dirigenti, titoli e qualifiche, esperienze professionali, ruolo all’interno della tua impresa). Pianifica anche l’assunzione e la gestione delle risorse umane (di quante e quali professionalità avrai bisogno, le loro competenze, le loro mansioni).

Business plan: ubicazione

Questa è una delle voci che più viene fraintesa da chi vuole scrivere un business plan. A mio avviso qui puoi scrivere delle annotazioni sul domicilio dell’impresa, degli uffici ( leggi qui come organizzare l’ufficio ), del magazzino. Come per i capitoli precedenti del business plan inserisci in questa voce un elenco di entità da commentare.

  • amministrazione;

Scrivi se per realizzare il tuo progetto hai bisogno di nuovi uffici, un deposito più grande, nuovi processi interni, un piano di assunzioni, l’acquisizione di nuovi software e gestionali per snellire i carichi di lavoro e le procedure, abbattere i costi.

 In questo caso, hai bisogno di scrivere quante più notizie possibili e di considerare l’ampliamento degli spazi, l’aumento dei punti vendita, e per sommi capi quanto potrebbe costarti. Tutto in relazione ovviamente agli obiettivi che ti sei prefissato di raggiungere.

Approvvigionamento

Riguardo all’approvvigionamento, devi scrivere se la tua impresa ha disponibili o deve acquisire strumenti, mezzi di produzione, tecnologie, per far fronte al raggiungimento degli obiettivi. Devi scrivere se lo farai direttamente, o affiderai magari a partner esterni o noleggerai.

Qual è il   know-how  dell’impresa? Come vengono conservate e documentate le nozioni e le conoscenze? Sono appannaggio di una cerchia ristretta di persone o l’informazione circola in azienda in modo propositivo?

Per raggiungere gli obiettivi, hai il  personale adeguato? O  hai bisogno di un piano di assunzioni per gestire correttamente la crescita? Scrivi delle considerazioni oggettive sulle difficoltà nel raggiungere gli obiettivi che ti stai prefiggendo.

cos'è un piano di business

Analisi dei rischi

Nel tuo business plan devi a mio avviso annotare anche possibili rischi e le coperture per tali eventi negativi.

Da dove potrebbero derivare I rischi? Internamente all’impresa o esternamente? Hai le coperture assicurative, economiche per far fronte all’insorgenza di eventi negativi?

Un rischio interno potrebbe essere dovuto al personale limitato, un dipendente che ti chiede ferie improvvise potrebbe creare problemi sia di malcontento che di produttività. Magari è proprio colui che ricopre ruoli chiave o che ha competenze specifiche che gli altri non hanno.

Se mettere nero su bianco quali sono i possibili rischi interni all’impresa è importante, al fine della sopravvivenza e della serenità aziendale, c’è bisogno per quanto possibile di prevedere anche i rischi esterni.

Rischi esterni, potrebbero essere giuridici, economici, una pandemia. Analizza il contesto del tuo mercato e comprendi se possano nascere problemi dovuti a situazioni politiche, territoriali o altro.

Il piano finanziario

E’ il momento di fare i conti. In questo punto del piano di business dovrai includere i seguenti documenti:

  • spese iniziali e capitale: spiega quanto costa avviare l’attività e come otterrai i fondi necessari;
  • una proiezione mensile di profitti/perdite ;
  • una proiezione di profitti/perdite a 3 anni;
  • una proiezione del flusso cassa di un anno;
  • una proiezione del flusso cassa triennale;
  • un bilancio dei primi 3 anni;
  • un calcolo di pareggio (break even point).

Se negli ultimi paragrafi ho posto meno attenzione, in questo dobbiamo ritornare a segmentare il capitolo perché le finanze aziendali sono forse la parte più importante di tutto il piano.

  • quadro retrospettivo;
  • conto economico ;
  • finanziamenti;

Quadro retrospettivo

Alla voce  quadro retrospettivo  devi scrivere cosa è accaduto negli ultimi anni all’impresa in ottica di finanze. Quali fatturati hai ottenuto? Con che tasso di crescita? Che utili hanno prodotto? C’è correlazione tra gestione della liquidità e fatturati? 

Fino ad oggi, quando hai preso decisioni finanziarie, le hai prese osservando il fatturato o la reale capacità economica? la tua impresa ha un buon merito creditizio?

In questo caso, scrivi sia la situazione attuale che la condizione finanziaria che dovrebbe servirti per raggiungere gli obiettivi e mantenere la crescita dell’impresa almeno da Micro a Piccola.

Conto economico

Riporta il  tuo conto economico  nel business plan proprio qui come segue:

  • fatturato netto;
  • spese per merci;
  • utile lordo;
  • costi operativi;
  • utile netto;
  • investimenti;

I tuoi conti sono apposto? Hai preso troppi dividendi? Non hai fatto investimenti? Insomma, sii più obiettivo possibile.

La stessa cosa dovrai farla con il tuo b ilancio d’esercizio.

In seguito, scrivi nel business plan come prevedi di finanziare l’espansione , la crescita, la persecuzione di nuovi e più ambiziosi obiettivi. Ti affidi a ciò che è il fatturato generabile dalla tua probabile e futura azione aziendale? O come fanno gli imprenditori avveduti prevedi coperture? E queste coperture chi te le offre? Le banche? la finanza agevolata? Un’ipoteca sulla casa? Una sponsorizzazione? la cessione di quote?

Riguardo al capitolo finanziamenti, devi anche aggiungere delle considerazioni riguardo alla situazione inerente alle  imposte .

Scrivi innanzitutto la tua forma societaria, hai una società di persone o capitali? e valuta annotando se è il caso di modificarla per questa riorganizzazione. Scrivi quali imposte hai versato, scrivi, quali imposte potresti versare in un ipotetico aumento di fatturato, nella riorganizzazione aziendale che stai prevedendo redigendo il tuo business plan. 

Nella parte conclusiva del business plan dovrai allegare tutti quei documenti necessari alla completezza del piano:

  • studi di settore;
  • elenco delle attrezzature o strumenti necessari da acquistare o che già possiedi;
  • copie del contratto di locazione;
  • ricerche di mercato;
  • calcoli e proiezioni dettagliate.

Crea il tuo business plan

Se hai bisogno di creare un business plan, noi di Business Coaching Italia possiamo aiutarti in modo produttivo. Ovvero, la nostra mission è allenare e affiancare gli imprenditori online . Questo perché un’imprenditore che compra una classica consulenza aziendale, deve adeguarsi alle impostazioni fredde e distaccate che un classico consulente d’azienda può offrire semplicemente prendendo dati, chiudendosi nel suo studietto, e presentando un piano. 

Mentre, avere un business coach che si immerge insieme all’imprenditore nelle dinamiche aziendali, nelle difficoltà che ogni giorno si presentano, si può avere un’aiuto nel migliorare i ragionamenti che sono alla base di una reale crescita dell’impresa.

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La costruzione di un Business Plan: aspetti, caratteristiche e funzioni

Il Business Plan è il documento che mette in relazione la stimata dinamica del progetto imprenditoriale con le correlate pianificazioni economico-finanziarie e patrimoniali. È il risultato di un attento e rigoroso processo di valutazione delle differenti ipotesi sottostanti, dei diversi scenari e delle prospettive future di sviluppo di azioni volte a raggiungere gli obiettivi e le linee strategiche definite.

Spesso, il concetto di business plan viene associato e ridimensionato alla casistica delle start up che lo utilizzano per richiedere finanziamenti ed ottenere così le risorse necessarie a dar vita all’idea imprenditoriale. Tuttavia, questa è solo una delle funzioni di questo utile strumento di gestione e pianificazione aziendale, che grazie alla sua dinamicità e integrità è in grado di fornire una rappresentazione tridimensionale – economico-finanziaria e patrimoniale – dell’impresa.

Business Plan: cos’è, caratteristiche e funzioni

Il Business Plan – anche definito come Piano industriale – è un documento che contiene un mix di dati quantitativi e qualitativi, numeri, analisi e descrizioni. Si può dire che il business plan rappresenta la sintesi ed il coordinamento dei diversi aspetti attraverso i quali è possibile “leggere” la dinamica di un’iniziativa d’impresa ossia:

  • aspetti tecnico monetari (economici, finanziari, patrimoniali)
  • aspetti tecnico operativi (attinenti alle caratteristiche tecniche del prodotto o servizio e del loro ciclo produttivo)
  • aspetti logici – qualitativi - quantitativi (attinenti alla verifica di attendibilità del business plan)

Il documento può essere articolato in diverse parti, o sezioni, nelle quali sono esposte le rappresentazioni degli elementi essenziali e qualificanti del progetto imprenditoriale, con l’evidenza degli obiettivi che stanno alla base dello stesso.

Il piano deve contenere un insieme di prospetti economici, patrimoniali e finanziari redatti in piena coerenza con le scelte strategiche e con le azioni che si prospettano nell’Action plan e deve rispettare almeno tre requisiti minimi :

1) Sostenibilità finanziaria: ossia che vi sia equilibrio nella qualità e nella quantità delle fonti di finanziamento che l’azienda deve utilizzare per fronteggiare i fabbisogni pianificati e che le scelte di finanziamento siano fattibili alla luce della capacità di indebitamento e del potenziale profilo di rischio dell’impresa

2) Coerenza: tutte le ipotesi, le leve strategiche, l’Action Plan e le previsioni economico-finanziarie devono essere coerenti tra loro e quindi dev’esserci un riscontro tra le azioni preventivate e l’andamento dei dati prospettici.

3) Attendibilità: le ipotesi formulate devono essere realistiche e giustificabili e i risultati attesi ragionevolmente conseguibili. Incide significativamente sull’attendibilità del piano anche l’autorevolezza delle informazioni reperite per tenere conto di un aggiornato contesto normativo, tecnologico, sociale e ambientale.

Il processo di pianificazione che porta alla costruzione di un business plan si basa su una serie di assunzioni e spesso nel momento in cui si procede alla sua redazione non si hanno a disposizione alcuni dei dati necessari per formulare le adeguate previsioni. Per tale ragione, la redazione di un business plan si svolge in condizioni di incertezza ed è opportuno svolgere una sensitivity analysis rispetto alle principali variabili quantitative e qualitative che possono influenzare l’andamento dei risultati attesi, ipotizzando scenari diversi ai quali attribuire dei tassi di probabilità di accadimento.

Le proiezioni del piano seguono l’andamento che si sviluppa nello scenario più verosimile e coerente del contesto nel quale opera l’impresa.  Nonostante alcuni accadimenti siano totalmente imprevedibili, come ad esempio lo scenario delineato dalla crisi pandemica, condurre l’analisi di sensitività anche sugli scenari più pessimistici può aiutare l’impresa a cogliere prontamente segnali di crisi e mettere in atto strategie sanatorie. Parimenti, la sensitivity analysis dev’essere svolta anche su scenari più ottimistici , per ottenere un quadro più completo potendo osservare il variare delle principali grandezze economiche, finanziarie e patrimoniali al variare delle variabili e delle dinamiche nei differenti scenari.

Le simulazioni svolte in un business plan devono essere supportate da ipotesi dettagliate e giustificabili ed i risultati attesi dovranno essere comparabili in termini di parametri/indici utilizzati. Per questo motivo, è importante partire dall’analisi dei dati storici a disposizione dell’impresa e la redazione del piano parte sempre dalla situazione iniziale ossia dallo Stato patrimoniale iniziale.   Nel caso di start up , in cui tali dati non sono presenti trattandosi della valutazione di una nuova iniziativa, bisognerà ricorrere a tutti gli elementi che sono in grado di supportare concretamente la fattibilità del business.

Le funzioni del piano hanno una valenza sia interna che esterna.

La funzione “interna” consiste nel chiarire all’imprenditore quali sono i risvolti delle azioni strategiche che intende realizzare e soprattutto, se le risorse da impiegare per la realizzazione dell’Action plan sono sufficienti a mantenere un equilibrio finanziario.

La funzione “esterna” è la comunicazione dell’idea imprenditoriale a terzi, che possono essere banche e altri finanziatori così come potenziali nuovi soci. In questo caso, assume un ruolo cruciale l’efficacia comunicativa del business plan che può essere aumentata curando nel dettaglio anche la parte descrittiva – oltre che numerica – nella quale vengono spiegate anche altre variabili che entrano in gioco nei vari meccanismi di simulazione.

Quindi, attraverso il business plan è possibile effettuare:

  • Pianificazione e monitoraggio dell’andamento aziendale
  • Valutazione della convenienza di operazioni straordinarie
  • Valutazione di natura fiscale
  • Richiesta di finanziamenti agevolati e non
  • Presentare l’azienda a potenziali investitori e finanziatori

Il Business Plan come strumento di controllo: confronto con il Budget

Come già anticipato il piano ha un’importante valenza anche a livello di controllo aziendale : è un documento che programma l’attività dell’azienda nel medio e nel lungo periodo , interessando solitamente un arco temporale previsionale dai tre ai cinque anni circa.

Il business plan presenta una forte complementarità con il budget ma i due strumenti sono distinti fra loro. Solitamente, le previsioni contenute nel primo anno di un piano industriale coincidono con quelle contenute nel budget. Nonostante la somiglianza dei due strumenti di controllo di gestione, il business plan risulta più complesso sotto alcuni punti di vista e intervengono molte più variabili nelle previsioni che si riportano nello stesso. Nel business plan, inoltre, la necessità di parti descrittive e di analisi che tengono conto di variabili di natura non economico-finanziaria impone un maggior coinvolgimento dell’imprenditore.

Si riporta di seguito la tabella in cui sono evidenziate le principali differenze tra business plan e budget:

funzione dell business plan

Si ricorda che …

Una volta redatto il business plan, è necessario tener conto di qualsiasi cambiamento intervenga sia all’interno dell’azienda che nel contesto esterno di riferimento. L’aggiornamento e la revisione delle stime devono essere continui nel business plan, garantendo allo stesso la flessibilità e il dinamismo che lo contraddistinguono. È bene dunque tenere conto di qualsiasi mutazione nelle esigenze dell’impresa, dei cambiamenti nei parametri esterni utilizzati come riferimento, basti pensare all’aumento dell’inflazione o alla variazione dei tassi di interesse. 

funzione dell business plan

Business plan: Esempio pratico e modelli

  • 22 Marzo 2020
  • WEB MARKETING

funzione dell business plan

Indice dei contenuti

Esempio di business plan pratico e come crearlo

Sei un libero professionista alle prime armi e potenziali finanziatori ti hanno chiesto di preparare un business plan ma non sai da che parte cominciare. Ti dico subito che è un documento centrale per tracciare la rotta della tua impresa e calamitare, appunto, l’interesse degli investitori. Inoltre secondo l’ analisi di Journal of Business Venturing , questa guida aumenta le possibilità di crescita aziendale del 30%.

Lo so, vorresti sapere come scrivere un esempio di business plan ma non farti prendere dal panico o dall’entusiasmo. O meglio, l’entusiasmo è alla base del successo ma la calma e la conoscenza sono essenziali per acquisire una visione d’insieme e sfruttare questo strumento. Perciò, procediamo con ordine e approfondiamo come realizzare un esempio di business plan efficace.

Che cos’è business plan

Quindi metti per un attimo da parte la voglia di avere sotto mano un modello di business plan pronto all’uso e chiariamo prima qual è la sua definizione. Il business plan è un documento che descrive le caratteristiche di un progetto imprenditoriale. Questo piano di lavoro mostra come l’idea di impresa possa trasformarsi in realtà concreta.

Per raggiungere questo risultato vengono raccolte informazioni, analisi e valutazioni. Con l’aiuto di differenti metodologie e discipline. Dalle strategie, al marketing fino all’accounting. Il documento poi viene diviso due sezioni:

  • Parte descrittiva: vengono indicati il progetto imprenditoriale, il settore in cui opera l’azienda, i prodotti, il mercato di riferimento, le risorse necessarie per avviare la partenza dell’attività e la fattibilità dell’idea considerando l’ambiente esterno e interno. Inoltre, sono spiegate strategie, obiettivi, la società e i soci.
  • Parte numerica: in questo spazio sono riportati i numeri che danno concretezza all’idea di business. Qui saranno contenute proiezioni economico-finanziarie del progetto imprenditoriale. Infine, verrà illustrata la situazione patrimoniale gli investimenti da fare e la stima della redditività.

Quanto dura un business plan?

Parte da 12 mesi successivi, pianificando in via generale i successivi tre anni.

A cosa serve un business plan?

Ora che hai compreso che cos’è un business plan, facciamo luce sul perché è importante il business plan: qual è la sua utilità? Questo documento di gestione e pianificazione è una guida da seguire.

È come un faro che illumina i punti di forza e debolezza dell’azienda e dell’idea di business. Serve per scoprire il mercato di riferimento e le sue caratteristiche. È utile per impostare la strategia d’impresa e a valutare le performance.

Ti permette di capire come si muovono i principali competitor. Ma, soprattutto, è un punto di contatto per vendere la tua idea alle banche. O a chi voglia investire nell’organizzazione e sia disposto a scommettere sulla tua idea. D’altro canto, il business plan comunica serietà, affidabilità e trasparenza. In una parola, questo documento rappresenta una garanzia.

Vantaggi di avere un business plan

Pensi che la banca ti concederebbe un finanziamento se decidessi di scrivere un business plan in cui incensi la tua idea con cifre irrealistiche, magari presagendo guadagni stellari? La risposta è no.

Gli istituti di credito devono potersi fidare e non si limiteranno ad ascoltare quanto sei sicuro del tuo successo. Vogliono dati precisi, veritieri e aderenti alla realtà. Insomma, desiderano essere sicuri che l’idea di business generi guadagno.

Ecco il business plan a cosa serve, ha una duplice funzione: la prima è quella di essere è un vademecum strutturato del progetto imprenditoriale. Ti permette di avere sotto controllo i obiettivi di business a medio e lungo termine, scegliere le priorità, fare ipotesi. Ma non solo.

Redigere un business plan ti aiuta anche a ricordare date, scadenze, operazioni da delegare, risultati raggiunti e da raggiungere. Sì, il business plan è utile perché non è un documento statico ma dinamico. Cambia in base a variabili esterne e interne all’azienda.

La seconda funzione del documento è quella di attirare investitori. Ma a una condizione: deve essere scritto bene, supportato da una solida analisi e deve riuscire ad anticipare le domande dei potenziali investitori.

Elementi del business plan

Adesso passiamo all’azione e vediamo come si fa un business plan efficace. Sul web ci sono molti modelli di business plan gratis o a pagamento. Il mio consiglio? Prova a realizzarne uno con le tue mani. Anche se ci sono esempi di business plan già fatti.

Il motivo? Solo tu conosci a fondo la tua azienda e le esigenze. E poi potrai dare al documento quel tocco di personalità che lo renderà apprezzato dai dipendenti e appetibile per i finanziatori. Gli elementi del business plan da inserire sono:

  • Executive summary.
  • Mission dell’azienda e l’idea di business.
  • Forma giuridica dell’impresa, la sua struttura organizzativa e il team.
  • Analisi del tuo mercato di riferimento e dei competitor.
  • Descrizione dei prodotti servizi.
  • Strategie commerciali e di marketing.
  • Piano operativo.
  • Piano finanziario.

Infine, all’esempio di business plan, ti consiglio di aggiungere anche il “no disclosure agreement”. Ovvero l’accordo di riservatezza.

Quale formato scegliere? Puoi realizzare un esempio di business plan su excel, Word o in PDF. Durante la stesura cerca di essere chiaro, semplice e snello. Un modo di scrivere prolisso stanca chi legge e potrebbe confondere.

Redigere un esempio di business plan

Ma andiamo al sodo e vediamo come creare un business plan di successo e semplice da capire. In pratica, un business plan for dummies direbbero americani e inglesi. Approfondiamo le sezioni che ti ho elencato in precedenza.

Indica come si struttura il business plan. Qui sono elencate le sezioni del documento e le pagine. Con l’indice garantisci una consultazione agile.

Executive summary

In un esempio di business plan vincente non manca mai l’executive summary una sorta di riassunto in cui vengono raccontati in breve i punti più importanti del documento e l’idea di impresa. Questa parte deve saper convincere e coinvolgere.

Il fine è attirare l’attenzione degli investitori che, di solito, leggono subito questa voce. Ti suggerisco di scrivere l’executive summary quando avrai finito di impostare il business plan, così avrai le idee più chiare. Soffermati, soprattutto, su mission, obiettivi di raggiungere e i risultati finanziari che prevedi di ottenere.

Mission dell’azienda e idea di impresa

In ogni modello di business plan ed esempio troverai quest’elemento. In questa sezione devi scrivere la storia dell’impresa, come si organizza, cosa offre, quali sono i settori in cui agisce, qual è il team imprenditoriale, i punti di forza rispetto ai competitor e gli obiettivi.

Per aiutarti dai una risposta a queste domande: Chi siamo? Cosa vogliamo fare? Perché lo facciamo? Invece, l’idea di impresa è il cardine su cui si fonda l’azienda e corrisponde a un bisogno a cui sei chiamato a rispondere. Per descriverla in modo chiaro risolvi questi quesiti: cosa? A chi? Per quale motivo?

Forma giuridica dell’impresa, struttura e team

In questo campo devi evidenziare che tipo di impresa sei, se lavori da solo o in società.  Rientri nella seconda opzione? Nella realizzazione del business plan, specifica il ruolo di ciascun socio e i compiti che ognuno svolge. Il discorso è lo stesso per i collaboratori, anzi definisci anche il piano di assunzioni.

Analisi del mercato di riferimento e dei competitor

In questa parte devi dimostrare che il prodotto/servizio della tua azienda risponde alla domanda dei potenziali clienti. Ma non è tutto. In questo passaggio è bene evidenziare anche la concorrenza che offre prodotti o servizi simili ai tuoi.

Chiediti quali sono le realtà o i fattori che possono rappresentare un pericolo per l’impresa. Poi rifletti su come puoi fronteggiarli e quali sono i punti di debolezza che devi risolvere.

In ogni caso, in questa fase è meglio inserire:

  • Com’è il segmento di mercato.
  • Quali sono le leggi che ordinano il mercato.
  • Chi sono i competitor diretti e indiretti e come sono posizionati.
  • Le tendenze del settore e lo sviluppo della domanda.

Infine, evidenzia abitudini, gusti, comportamenti, provenienza geografica e sociale del target di riferimento. Per comprendere meglio chi sia il tuo potenziale acquirente puoi creare le buyer personas, un idealtipo del futuro compratore.

Descrizione del prodotto servizio

Quando decidi di fare un business plan per nuova attività, ma anche per un’organizzazione già consolidata, presta molta attenzione alla descrizione del prodotto/servizio. Sottolinea:

  • A quale domanda di mercato risponde.
  • Come è fatto (allega foto e materiale descrittivo).
  • A cosa serve.
  • Come può evolversi in futuro in base alle esigenze del target.

Poi metti in risalto gli aspetti che rendono il tuo prodotto/servizio unico rispetto agli altri offerti dalla concorrenza. Possono essere il prezzo, la qualità oppure il settore di utilizzo. Insomma, qui deve essere evidente la sua peculiarità, quel quid che spingerà i clienti a trovare il bene o il servizio irrinunciabile.

Strategie di marketing

In ogni esempio di business plan pratico viene dedicato ampio spazio alle strategie di marketing necessarie per attrarre potenziali clienti e importi, così, sul mercato. Quindi dovrai spiegare quali tecniche decidi di mettere in campo dal punto di vista: comunicativo e di promozione, come la realizzazione di un sito web o di eventuali campagne pubblicitarie , della scelta del prezzo, della distribuzione menzionando reti di vendita e accordi commerciali.

Senza dimenticare di effettuare una previsione delle vendite e del fatturato. Ed ecco che diventa necessario conoscere bene le caratteristiche del target perché devi elaborare strategie mirate e rivolte a un certo tipo di clientela che potrebbe essere interessata al tuo business.

Piano operativo

Il piano operativo di un business plan esplicita come e con quali risorse si vuole creare e sviluppare un prodotto. Senza dimenticare i processi che verranno coinvolti.

In questo spazio devi illustrare anche in che modo verrà svolta l’assistenza clienti.

Piano Finanziario

Un esempio di business plan efficace si vede dal modo in cui viene costruita questa sezione. Qui devi lasciar parlare le previsioni economico finanziarie che riguardano le performance dell’impresa. Dovrai delineare:

  • Piano del conto economico per i primi tre anni con le proiezioni dei costi fissi e variabili insieme ai ricavi previsti.
  • Le uscite finanziarie previste.
  • Da dove provengono i capitali e il loro impiego.

Accordo di riservatezza

Quando si decide di fare un esempio di business plan questo punto viene trascurato, sbagliando.

La ragione? Il “no disclosure agreement” tutela la privacy del progetto imprenditoriale, vietando la diffusione di notizie nel momento in cui viene proposto a collaboratori e finanziatori.

Questa è l’ultima delle sezioni del business plan. Qui puoi aggiungere i curriculum vitae del team, analisi di mercato, schede prodotto e preventivi.

Dove trovare modello di business plan?

Questi sono i principali consigli per scrivere un business plan per ogni tipo di attività. Dal business plan per start up a quello per ristorante. Ora voglio lasciarti alcuni modelli di business plan gratis che potrai scaricare o usare per prendere spunto così da creare il tuo documento.

  • Modello business plan per fotografo .
  • Modello business plan per idraulico .
  • Modello business plan per autorimessa .

In alternativa, puoi utilizzare software per creare modelli di business plan. Si tratta di tool gratuiti e a pagamento. Voglio suggerirtene tre:

  • SmartBusinessPlan .

Infine ti consiglio una libro su amazon molto ben fatto, sulla creazione passo passo di un business plan.

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How to Write a Business Plan, Step by Step

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1. Write an executive summary

2. describe your company, 3. state your business goals, 4. describe your products and services, 5. do your market research, 6. outline your marketing and sales plan, 7. perform a business financial analysis, 8. make financial projections, 9. add additional information to an appendix, business plan tips and resources.

A business plan is a document that outlines your business’s financial goals and explains how you’ll achieve them. A strong, detailed plan will provide a road map for the business’s next three to five years, and you can share it with potential investors, lenders or other important partners.

Bizee

Here’s a step-by-step guide to writing your business plan.

» Need help writing? Learn about the best business plan software .

This is the first page of your business plan. Think of it as your elevator pitch. It should include a mission statement, a brief description of the products or services offered, and a broad summary of your financial growth plans.

Though the executive summary is the first thing your investors will read, it can be easier to write it last. That way, you can highlight information you’ve identified while writing other sections that go into more detail.

» MORE: How to write an executive summary in 6 steps

Next up is your company description, which should contain information like:

Your business’s registered name.

Address of your business location .

Names of key people in the business. Make sure to highlight unique skills or technical expertise among members of your team.

Your company description should also define your business structure — such as a sole proprietorship, partnership or corporation — and include the percent ownership that each owner has and the extent of each owner’s involvement in the company.

Lastly, it should cover the history of your company and the nature of your business now. This prepares the reader to learn about your goals in the next section.

» MORE: How to write a company overview for a business plan

funzione dell business plan

The third part of a business plan is an objective statement. This section spells out exactly what you’d like to accomplish, both in the near term and over the long term.

If you’re looking for a business loan or outside investment, you can use this section to explain why you have a clear need for the funds, how the financing will help your business grow, and how you plan to achieve your growth targets. The key is to provide a clear explanation of the opportunity presented and how the loan or investment will grow your company.

For example, if your business is launching a second product line, you might explain how the loan will help your company launch the new product and how much you think sales will increase over the next three years as a result.

In this section, go into detail about the products or services you offer or plan to offer.

You should include the following:

An explanation of how your product or service works.

The pricing model for your product or service.

The typical customers you serve.

Your supply chain and order fulfillment strategy.

Your sales strategy.

Your distribution strategy.

You can also discuss current or pending trademarks and patents associated with your product or service.

Lenders and investors will want to know what sets your product apart from your competition. In your market analysis section , explain who your competitors are. Discuss what they do well, and point out what you can do better. If you’re serving a different or underserved market, explain that.

Here, you can address how you plan to persuade customers to buy your products or services, or how you will develop customer loyalty that will lead to repeat business.

» MORE: R e a d our complete guide to small business marketing

If you’re a startup, you may not have much information on your business financials yet. However, if you’re an existing business, you’ll want to include income or profit-and-loss statements, a balance sheet that lists your assets and debts, and a cash flow statement that shows how cash comes into and goes out of the company.

You may also include metrics such as:

Net profit margin: the percentage of revenue you keep as net income.

Current ratio: the measurement of your liquidity and ability to repay debts.

Accounts receivable turnover ratio: a measurement of how frequently you collect on receivables per year.

This is a great place to include charts and graphs that make it easy for those reading your plan to understand the financial health of your business.

» NerdWallet’s picks for setting up your business finances:

The best business checking accounts .

The best business credit cards .

The best accounting software .

This is a critical part of your business plan if you’re seeking financing or investors. It outlines how your business will generate enough profit to repay the loan or how you will earn a decent return for investors.

Here, you’ll provide your business’s monthly or quarterly sales, expenses and profit estimates over at least a three-year period — with the future numbers assuming you’ve obtained a new loan.

Accuracy is key, so carefully analyze your past financial statements before giving projections. Your goals may be aggressive, but they should also be realistic.

List any supporting information or additional materials that you couldn’t fit in elsewhere, such as resumes of key employees, licenses, equipment leases, permits, patents, receipts, bank statements, contracts and personal and business credit history. If the appendix is long, you may want to consider adding a table of contents at the beginning of this section.

How much do you need?

with Fundera by NerdWallet

We’ll start with a brief questionnaire to better understand the unique needs of your business.

Once we uncover your personalized matches, our team will consult you on the process moving forward.

Here are some tips to help your business plan stand out:

Avoid over-optimism: If you’re applying for a business loan at a local bank, the loan officer likely knows your market pretty well. Providing unreasonable sales estimates can hurt your chances of loan approval.

Proofread: Spelling, punctuation and grammatical errors can jump off the page and turn off lenders and prospective investors, taking their mind off your business and putting it on the mistakes you made. If writing and editing aren't your strong suit, you may want to hire a professional business plan writer, copy editor or proofreader.

Use free resources: SCORE is a nonprofit association that offers a large network of volunteer business mentors and experts who can help you write or edit your business plan. You can search for a mentor or find a local SCORE chapter for more guidance.

The U.S. Small Business Administration’s Small Business Development Centers , which provide free business consulting and help with business plan development, can also be a resource.

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Step-by-Step Guide to Writing a Simple Business Plan

By Joe Weller | October 11, 2021

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A business plan is the cornerstone of any successful company, regardless of size or industry. This step-by-step guide provides information on writing a business plan for organizations at any stage, complete with free templates and expert advice. 

Included on this page, you’ll find a step-by-step guide to writing a business plan and a chart to identify which type of business plan you should write . Plus, find information on how a business plan can help grow a business and expert tips on writing one .

What Is a Business Plan?

A business plan is a document that communicates a company’s goals and ambitions, along with the timeline, finances, and methods needed to achieve them. Additionally, it may include a mission statement and details about the specific products or services offered.

A business plan can highlight varying time periods, depending on the stage of your company and its goals. That said, a typical business plan will include the following benchmarks:

  • Product goals and deadlines for each month
  • Monthly financials for the first two years
  • Profit and loss statements for the first three to five years
  • Balance sheet projections for the first three to five years

Startups, entrepreneurs, and small businesses all create business plans to use as a guide as their new company progresses. Larger organizations may also create (and update) a business plan to keep high-level goals, financials, and timelines in check.

While you certainly need to have a formalized outline of your business’s goals and finances, creating a business plan can also help you determine a company’s viability, its profitability (including when it will first turn a profit), and how much money you will need from investors. In turn, a business plan has functional value as well: Not only does outlining goals help keep you accountable on a timeline, it can also attract investors in and of itself and, therefore, act as an effective strategy for growth.

For more information, visit our comprehensive guide to writing a strategic plan or download free strategic plan templates . This page focuses on for-profit business plans, but you can read our article with nonprofit business plan templates .

Business Plan Steps

The specific information in your business plan will vary, depending on the needs and goals of your venture, but a typical plan includes the following ordered elements:

  • Executive summary
  • Description of business
  • Market analysis
  • Competitive analysis
  • Description of organizational management
  • Description of product or services
  • Marketing plan
  • Sales strategy
  • Funding details (or request for funding)
  • Financial projections

If your plan is particularly long or complicated, consider adding a table of contents or an appendix for reference. For an in-depth description of each step listed above, read “ How to Write a Business Plan Step by Step ” below.

Broadly speaking, your audience includes anyone with a vested interest in your organization. They can include potential and existing investors, as well as customers, internal team members, suppliers, and vendors.

Do I Need a Simple or Detailed Plan?

Your business’s stage and intended audience dictates the level of detail your plan needs. Corporations require a thorough business plan — up to 100 pages. Small businesses or startups should have a concise plan focusing on financials and strategy.

How to Choose the Right Plan for Your Business

In order to identify which type of business plan you need to create, ask: “What do we want the plan to do?” Identify function first, and form will follow.

Use the chart below as a guide for what type of business plan to create:

Is the Order of Your Business Plan Important?

There is no set order for a business plan, with the exception of the executive summary, which should always come first. Beyond that, simply ensure that you organize the plan in a way that makes sense and flows naturally.

The Difference Between Traditional and Lean Business Plans

A traditional business plan follows the standard structure — because these plans encourage detail, they tend to require more work upfront and can run dozens of pages. A Lean business plan is less common and focuses on summarizing critical points for each section. These plans take much less work and typically run one page in length.

In general, you should use a traditional model for a legacy company, a large company, or any business that does not adhere to Lean (or another Agile method ). Use Lean if you expect the company to pivot quickly or if you already employ a Lean strategy with other business operations. Additionally, a Lean business plan can suffice if the document is for internal use only. Stick to a traditional version for investors, as they may be more sensitive to sudden changes or a high degree of built-in flexibility in the plan.

How to Write a Business Plan Step by Step

Writing a strong business plan requires research and attention to detail for each section. Below, you’ll find a 10-step guide to researching and defining each element in the plan.

Step 1: Executive Summary

The executive summary will always be the first section of your business plan. The goal is to answer the following questions:

  • What is the vision and mission of the company?
  • What are the company’s short- and long-term goals?

See our  roundup of executive summary examples and templates for samples. Read our executive summary guide to learn more about writing one.

Step 2: Description of Business

The goal of this section is to define the realm, scope, and intent of your venture. To do so, answer the following questions as clearly and concisely as possible:

  • What business are we in?
  • What does our business do?

Step 3: Market Analysis

In this section, provide evidence that you have surveyed and understand the current marketplace, and that your product or service satisfies a niche in the market. To do so, answer these questions:

  • Who is our customer? 
  • What does that customer value?

Step 4: Competitive Analysis

In many cases, a business plan proposes not a brand-new (or even market-disrupting) venture, but a more competitive version — whether via features, pricing, integrations, etc. — than what is currently available. In this section, answer the following questions to show that your product or service stands to outpace competitors:

  • Who is the competition? 
  • What do they do best? 
  • What is our unique value proposition?

Step 5: Description of Organizational Management

In this section, write an overview of the team members and other key personnel who are integral to success. List roles and responsibilities, and if possible, note the hierarchy or team structure.

Step 6: Description of Products or Services

In this section, clearly define your product or service, as well as all the effort and resources that go into producing it. The strength of your product largely defines the success of your business, so it’s imperative that you take time to test and refine the product before launching into marketing, sales, or funding details.

Questions to answer in this section are as follows:

  • What is the product or service?
  • How do we produce it, and what resources are necessary for production?

Step 7: Marketing Plan

In this section, define the marketing strategy for your product or service. This doesn’t need to be as fleshed out as a full marketing plan , but it should answer basic questions, such as the following:

  • Who is the target market (if different from existing customer base)?
  • What channels will you use to reach your target market?
  • What resources does your marketing strategy require, and do you have access to them?
  • If possible, do you have a rough estimate of timeline and budget?
  • How will you measure success?

Step 8: Sales Plan

Write an overview of the sales strategy, including the priorities of each cycle, steps to achieve these goals, and metrics for success. For the purposes of a business plan, this section does not need to be a comprehensive, in-depth sales plan , but can simply outline the high-level objectives and strategies of your sales efforts. 

Start by answering the following questions:

  • What is the sales strategy?
  • What are the tools and tactics you will use to achieve your goals?
  • What are the potential obstacles, and how will you overcome them?
  • What is the timeline for sales and turning a profit?
  • What are the metrics of success?

Step 9: Funding Details (or Request for Funding)

This section is one of the most critical parts of your business plan, particularly if you are sharing it with investors. You do not need to provide a full financial plan, but you should be able to answer the following questions:

  • How much capital do you currently have? How much capital do you need?
  • How will you grow the team (onboarding, team structure, training and development)?
  • What are your physical needs and constraints (space, equipment, etc.)?

Step 10: Financial Projections

Apart from the fundraising analysis, investors like to see thought-out financial projections for the future. As discussed earlier, depending on the scope and stage of your business, this could be anywhere from one to five years. 

While these projections won’t be exact — and will need to be somewhat flexible — you should be able to gauge the following:

  • How and when will the company first generate a profit?
  • How will the company maintain profit thereafter?

Business Plan Template

Business Plan Template

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Microsoft Excel | Smartsheet

This basic business plan template has space for all the traditional elements: an executive summary, product or service details, target audience, marketing and sales strategies, etc. In the finances sections, input your baseline numbers, and the template will automatically calculate projections for sales forecasting, financial statements, and more.

For templates tailored to more specific needs, visit this business plan template roundup or download a fill-in-the-blank business plan template to make things easy. 

If you are looking for a particular template by file type, visit our pages dedicated exclusively to Microsoft Excel , Microsoft Word , and Adobe PDF business plan templates.

How to Write a Simple Business Plan

A simple business plan is a streamlined, lightweight version of the large, traditional model. As opposed to a one-page business plan , which communicates high-level information for quick overviews (such as a stakeholder presentation), a simple business plan can exceed one page.

Below are the steps for creating a generic simple business plan, which are reflected in the template below .

  • Write the Executive Summary This section is the same as in the traditional business plan — simply offer an overview of what’s in the business plan, the prospect or core offering, and the short- and long-term goals of the company. 
  • Add a Company Overview Document the larger company mission and vision. 
  • Provide the Problem and Solution In straightforward terms, define the problem you are attempting to solve with your product or service and how your company will attempt to do it. Think of this section as the gap in the market you are attempting to close.
  • Identify the Target Market Who is your company (and its products or services) attempting to reach? If possible, briefly define your buyer personas .
  • Write About the Competition In this section, demonstrate your knowledge of the market by listing the current competitors and outlining your competitive advantage.
  • Describe Your Product or Service Offerings Get down to brass tacks and define your product or service. What exactly are you selling?
  • Outline Your Marketing Tactics Without getting into too much detail, describe your planned marketing initiatives.
  • Add a Timeline and the Metrics You Will Use to Measure Success Offer a rough timeline, including milestones and key performance indicators (KPIs) that you will use to measure your progress.
  • Include Your Financial Forecasts Write an overview of your financial plan that demonstrates you have done your research and adequate modeling. You can also list key assumptions that go into this forecasting. 
  • Identify Your Financing Needs This section is where you will make your funding request. Based on everything in the business plan, list your proposed sources of funding, as well as how you will use it.

Simple Business Plan Template

Simple Business Plan Template

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Microsoft Excel |  Microsoft Word | Adobe PDF  | Smartsheet

Use this simple business plan template to outline each aspect of your organization, including information about financing and opportunities to seek out further funding. This template is completely customizable to fit the needs of any business, whether it’s a startup or large company.

Read our article offering free simple business plan templates or free 30-60-90-day business plan templates to find more tailored options. You can also explore our collection of one page business templates . 

How to Write a Business Plan for a Lean Startup

A Lean startup business plan is a more Agile approach to a traditional version. The plan focuses more on activities, processes, and relationships (and maintains flexibility in all aspects), rather than on concrete deliverables and timelines.

While there is some overlap between a traditional and a Lean business plan, you can write a Lean plan by following the steps below:

  • Add Your Value Proposition Take a streamlined approach to describing your product or service. What is the unique value your startup aims to deliver to customers? Make sure the team is aligned on the core offering and that you can state it in clear, simple language.
  • List Your Key Partners List any other businesses you will work with to realize your vision, including external vendors, suppliers, and partners. This section demonstrates that you have thoughtfully considered the resources you can provide internally, identified areas for external assistance, and conducted research to find alternatives.
  • Note the Key Activities Describe the key activities of your business, including sourcing, production, marketing, distribution channels, and customer relationships.
  • Include Your Key Resources List the critical resources — including personnel, equipment, space, and intellectual property — that will enable you to deliver your unique value.
  • Identify Your Customer Relationships and Channels In this section, document how you will reach and build relationships with customers. Provide a high-level map of the customer experience from start to finish, including the spaces in which you will interact with the customer (online, retail, etc.). 
  • Detail Your Marketing Channels Describe the marketing methods and communication platforms you will use to identify and nurture your relationships with customers. These could be email, advertising, social media, etc.
  • Explain the Cost Structure This section is especially necessary in the early stages of a business. Will you prioritize maximizing value or keeping costs low? List the foundational startup costs and how you will move toward profit over time.
  • Share Your Revenue Streams Over time, how will the company make money? Include both the direct product or service purchase, as well as secondary sources of revenue, such as subscriptions, selling advertising space, fundraising, etc.

Lean Business Plan Template for Startups

Lean Business Plan Templates for Startups

Download Lean Business Plan Template for Startups

Microsoft Word | Adobe PDF

Startup leaders can use this Lean business plan template to relay the most critical information from a traditional plan. You’ll find all the sections listed above, including spaces for industry and product overviews, cost structure and sources of revenue, and key metrics, and a timeline. The template is completely customizable, so you can edit it to suit the objectives of your Lean startups.

See our wide variety of  startup business plan templates for more options.

How to Write a Business Plan for a Loan

A business plan for a loan, often called a loan proposal , includes many of the same aspects of a traditional business plan, as well as additional financial documents, such as a credit history, a loan request, and a loan repayment plan.

In addition, you may be asked to include personal and business financial statements, a form of collateral, and equity investment information.

Download free financial templates to support your business plan.

Tips for Writing a Business Plan

Outside of including all the key details in your business plan, you have several options to elevate the document for the highest chance of winning funding and other resources. Follow these tips from experts:.

  • Keep It Simple: Avner Brodsky , the Co-Founder and CEO of Lezgo Limited, an online marketing company, uses the acronym KISS (keep it short and simple) as a variation on this idea. “The business plan is not a college thesis,” he says. “Just focus on providing the essential information.”
  • Do Adequate Research: Michael Dean, the Co-Founder of Pool Research , encourages business leaders to “invest time in research, both internal and external (market, finance, legal etc.). Avoid being overly ambitious or presumptive. Instead, keep everything objective, balanced, and accurate.” Your plan needs to stand on its own, and you must have the data to back up any claims or forecasting you make. As Brodsky explains, “Your business needs to be grounded on the realities of the market in your chosen location. Get the most recent data from authoritative sources so that the figures are vetted by experts and are reliable.”
  • Set Clear Goals: Make sure your plan includes clear, time-based goals. “Short-term goals are key to momentum growth and are especially important to identify for new businesses,” advises Dean.
  • Know (and Address) Your Weaknesses: “This awareness sets you up to overcome your weak points much quicker than waiting for them to arise,” shares Dean. Brodsky recommends performing a full SWOT analysis to identify your weaknesses, too. “Your business will fare better with self-knowledge, which will help you better define the mission of your business, as well as the strategies you will choose to achieve your objectives,” he adds.
  • Seek Peer or Mentor Review: “Ask for feedback on your drafts and for areas to improve,” advises Brodsky. “When your mind is filled with dreams for your business, sometimes it is an outsider who can tell you what you’re missing and will save your business from being a product of whimsy.”

Outside of these more practical tips, the language you use is also important and may make or break your business plan.

Shaun Heng, VP of Operations at Coin Market Cap , gives the following advice on the writing, “Your business plan is your sales pitch to an investor. And as with any sales pitch, you need to strike the right tone and hit a few emotional chords. This is a little tricky in a business plan, because you also need to be formal and matter-of-fact. But you can still impress by weaving in descriptive language and saying things in a more elegant way.

“A great way to do this is by expanding your vocabulary, avoiding word repetition, and using business language. Instead of saying that something ‘will bring in as many customers as possible,’ try saying ‘will garner the largest possible market segment.’ Elevate your writing with precise descriptive words and you'll impress even the busiest investor.”

Additionally, Dean recommends that you “stay consistent and concise by keeping your tone and style steady throughout, and your language clear and precise. Include only what is 100 percent necessary.”

Resources for Writing a Business Plan

While a template provides a great outline of what to include in a business plan, a live document or more robust program can provide additional functionality, visibility, and real-time updates. The U.S. Small Business Association also curates resources for writing a business plan.

Additionally, you can use business plan software to house data, attach documentation, and share information with stakeholders. Popular options include LivePlan, Enloop, BizPlanner, PlanGuru, and iPlanner.

How a Business Plan Helps to Grow Your Business

A business plan — both the exercise of creating one and the document — can grow your business by helping you to refine your product, target audience, sales plan, identify opportunities, secure funding, and build new partnerships. 

Outside of these immediate returns, writing a business plan is a useful exercise in that it forces you to research the market, which prompts you to forge your unique value proposition and identify ways to beat the competition. Doing so will also help you build (and keep you accountable to) attainable financial and product milestones. And down the line, it will serve as a welcome guide as hurdles inevitably arise.

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BUSINESS PLAN ESEMPIO E GUIDA ESSENZIALE

Daniel de Mari

Daniel de Mari

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare. Fondo un'azienda, la rendo autonoma, fondo  la prossima. Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.

business plan

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In questa guida parliamo di business plan e ti forniamo un utile business plan esempio ,  che potrai modificare ed adattare alle tue esigenze.

Chi dirige un’impresa sa sicuramente l’importanza del Business Plan, sia a livello di gestione dell’azienda stessa, sia nel momento in cui si cercano finanziamenti.

Si tratta di un documento essenziale soprattutto per la fase iniziale.

In definitiva, il Business Plan è una serie di previsioni che ci aiutano a visualizzare meglio quello che verrà, prima ancora di aver investito anche solo un centesimo nel business vero e proprio. Il suo pregio principale è quello che ci obbliga a pensare e pianificare appunto.

Questo articolo intende essere una guida al Business Plan, semplice e intuitiva ma essenziale.

Abbiamo pensato di inserire anche un business plan esempio che puoi scaricare alla fine dell’articolo, in modo che i concetti generali trovino un riscontro nella messa in pratica.

COS’È UN BUSINESS PLAN E A COSA SERVE?

Il Business Plan è un documento redatto a fini di valutare la convenienza economica di un nuovo progetto imprenditoriale.

Si rivela indispensabile per capire se è conveniente o meno avviarlo.

Ovviamente questo piano d’azione non è obbligatorio, ma consigliato.

Riassume le caratteristiche ed i contenuti del nuovo progetto imprenditoriale e questo può essere una nuova impresa o un nuovo servizio.

Questo documento è diviso in tre parti, tutte essenziali:

PARTE 1. LA SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE

In questa fase si racchiudono tutte le informazioni sui soggetti e motivazioni che hanno indotto ad avviare un’attività. Oltre a informazioni sulla forma giuridica , sulla mission e a proposito della vision aziendale. È indispensabile indicare il tipo di prodotto da fornire, la localizzazione, organizzazione e tipo di servizio da offrire.

PARTE 2: ESPOSIZIONE DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE

Nella seconda fase comincia la descrizione dettagliata del progetto e dei motivi di validità obiettivi.

Oltre a tempi di realizzazione, strategie da attuare e fattori critici di successo.

Si redige quindi una parte fondamentale, il Marketing Plan. Comprende lo studio della situazione di partenza ed analisi SWOT, divisione tra i consumatori (target), modalità di commercializzazione, strategie di marketing. Oltre a studio della concorrenza, marketing mix e analisi degli scostamenti.

PARTE 3: VALUTAZIONE DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE

Nella terza ed ultima fase si valuta il progetto sotto l’aspetto economico, finanziario e patrimoniale.

Si includono piano degli investimenti, piano finanziario e il bilancio di previsione.

Il documento si chiude con la valutazione del progetto e con il calcolo degli indici di bilancio, per determinare la convenienza economica e il rendimento atteso.

Bisogna anche precisare, però, che il Business Plan, non è assolutamente un documento statico.

Dopo averlo redatto, non si lascia in mezzo alle altre documentazioni e non viene più consultato, anzi. Il Business Plan deve essere rielaborato, corretto, in modo da garantire un’efficacia maggiore.

Nel Business Plan Esempio che trovi a fine pagina trovi anche delle pratiche istruzioni per compilare tutte e tre queste parti.

QUANDO E PERCHÉ REDIGERE UN BUSINESS PLAN

Oltre che in fase di inizio di un’attività, scrivere un business plan è importante anche nel resto delle fasi della vita di un’azienda (come l’espansione, l’acquisizione o fusione d’impresa).

Ma ciò che dovrebbe apparire ben chiaro è che l’analisi delle dinamiche aziendali a medio e lungo periodo è fondamentale per assicurare all’azienda stabilità.

E che è altrettanto necessario monitorare le eventuali criticità e agire in tempo per correggerle.

Partiamo dal presupposto che, nelle realtà imprenditoriali di maggiori dimensioni, esistono figure manageriali che controllano puntualmente l’andamento dell’attività.

Nelle imprese di piccole dimensioni, quindi il business plan assume un ruolo molto importante.

Prima di mettersi a lavoro e iniziare a redigere un Business Plan, l’imprenditore dovrebbe essere in grado di rispondere con assoluta certezza a una lunga serie di quesiti.

E, soprattutto, alla base di un’idea imprenditoriale di successo dovrebbe esserci sempre una vera e propria passione.

Perciò, il primo quesito a cui bisognerebbe rispondere, è: “L’idea che voglio realizzare mi appassiona realmente o nasce da suggestioni esterne?”

Sarebbe il caso di partire dal presupposto che la vita di un imprenditore è fatta sì di successi ma anche di grandi sacrifici e tanta dedizione.

Se alla base dell’idea vi è una grande passione, due domande da porsi saranno: “ho le competenze necessarie per realizzarla?” Ma anche: “sono in grado di costruire un team di professionisti che possano aiutarmi?”.

COME CREARE UN BUSINESS PLAN?

Per riuscire ad avere un buon Business Plan, un elemento fondamentale è l’Executive Summary che dovrà riuscire a cogliere l’interesse di un potenziale investitore.

Nel business plan esempio abbiamo inserito i dettagli necessari per realizzare l’Executive Summary ideale.

Introduce il progetto aziendale con lo scopo di definire i principali scopi da realizzare. In questa fase ciò che conta di più è essere chiari, diretti e convincenti.

GLI OBIETTIVI

L’Executive Summary dovrà riuscire quindi a soddisfare determinati obiettivi:

  • Chiarire i fondamenti del piano. Riuscire a trasmettere al potenziale cliente ciò che sono le basi dell’azienda, i prodotti e i servizi che si offrono, in maniera pratica.
  • Spiegare qual è l’andamento del mercato in cui si trova l’attività. Far capire quali sono le variazioni e perché questi cambiamenti sono avvenuti. Soprattutto se ci collochiamo in un mercato solitamente statico, il cliente ha bisogno di essere rassicurato.
  • Non si deve ricorrere a strategie pubblicitarie, il Business Plan non deve essere uno slogan. A volte essere troppo “appariscenti” può essere una nota negativa, bisogna far capire che si hanno i piedi per terra e si punta ad ottenere veri obiettivi.
  • Essere sintetici, ma ad effetto, non puntare sulla qualità ma sulla quantità. Ciò che noi consigliamo è di stare in una lunghezza tra le 30 e 50 cartelle, in base alla complessità dell’impresa con cui si ha a che fare.
  • Ricordarsi che la prima impressione è quella che conta. Basarsi sempre su ciò che effettivamente si ha ottenuto, essere puntuali, usare una scrittura chiara e corretta. D’altronde si sa: le persone sono altamente influenzate dal primo impatto e dalle proprie sensazioni.
  • Se si vede citare fonti esterne alla propria attività, bisogna fare attenzione. Sicuramente fare leva su delle fonti non interne è una scelta non conveniente, a meno che non si abbiamo fonti certe, reali su cui appoggiarsi. Prima di esporle, è il caso di studiare bene la loro concretezza. Può essere un punto a favore se sono ben utilizzate, ma possono essere anche decisive se non sfruttate bene.

COME FARE UN BUSINESS PLAN: LA DESCRIZIONE DELL’IMPRESA

In questa fase, si entra nel cuore del Business Plan.

Prendi il Business Plan Esempio e comincia a descrivere la natura dell’impresa, descrivendone i principi e le caratteristiche fondamentali.

Una di queste, è la mission aziendale. Solitamente si esprime tramite un mission statement che esprime a parole, in maniera chiara e sintetica, l’identità aziendale per poterla comunicare efficacemente.

La missione aziendale è rappresentata da due idee, ideologia core e orientamento strategico di fondo.

L’ideologia core definisce in cosa crede un’impresa e perché esiste. Il concetto invece di orientamento strategico di fondo è più ampio, infatti si analizza il perché, il come e il dove dell’attività.

Dopo aver illustrato la mission aziendale, si passa quindi a descrivere gli obiettivi di breve, medio e lungo termine.

E si conclude poi con l’analisi SWOT (SWOT è l’acronimo di quattro parole inglesi Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Treats (Forze, debolezze, opportunità, minacce).

Questa analisi indica la metodologia più diffusa per la formulazione della strategia. E consente di esaminare la posizione competitiva dell’impresa e valutare le opzioni strategiche disponibili.

A questo punto si può decidere se inserire anche il tipo di società, i cambiamenti avvenuti durante gli anni, la propria forma giuridica, chi investe già nell’impresa, il proprio organigramma.

Ma, soprattutto, deve emergere il mercato in cui ci siamo collocati, quali sono le strategie al suo interno e qual è il target di riferimento.

Ci sono alcune domande fondamentali da porsi arrivati a questo punto: quali sono gli obiettivi della società? In quale settore ci collochiamo?

Quali sono i punti di forza o di debolezza? Quali i fattori che ci consentono di arrivare agli obiettivi prefissati?

ILLUSTRAZIONE DEI PRODOTTI E SERVIZI

Questa fase riguarda ciò che l’impresa offre, cioè i prodotti e/o i servizi.

C’è da precisare se questi prodotti e/o servizi sono già nel mercato, se sono già commercializzati.

Oppure se saranno presto immessi nel mercato ed indicare una data o se i prodotti sono ancora in elaborazione.

Bisogna anche definire il marchio del prodotto o servizio, poiché esso può portare un gran vantaggio nel mercato.

Prendi il business plan esempio e specifica quanto segue (su prodotti e servizi in vendita nel breve periodo):

  • Caratteristiche fisiche del prodotto , allegare opuscoli informativi, descrizioni dettagliate, disegni e/o fotografie potrebbe essere d’aiuto.
  • Finalità: far capire a cosa serve nello specifico, a cosa può essere utile.
  • Attrattiva: si intende definire ciò che di unico ha il prodotto, ciò che lo rende diverso dagli altri.
  • Fase di sviluppo: elencare i processi di sviluppo effettuati sul prodotto attrae il cliente. Definire le possibili evoluzioni del prodotto in un futuro.
  • Definire se il prodotto è coperto da forme legali di tutela, come brevetto e/o marchio.
  • Esporre i listini prezzi .
  • Spiegare quale sarà secondo l’azienda la prospettiva di vendita .
  • Illustrare la catena del valore dell’offerta, soprattutto quando si parla di modelli particolari, strutturati in un certo modo.

Se invece si parla di prodotti e servizi futuri le domande da porsi e ciò che serve per creare attrattiva sono diverse.

Sono in programma delle innovazioni e quali sono i tempi previsti?

Le innovazioni previste cambieranno la catena del valore precedente ed il posizionamento strategico dell’attività?

BUSINESS PLAN: ANALISI DEL SETTORE

Durante questo step si farà un’attenta osservazione per riuscire a capire in quale settore l’azienda dovrà operare.

Ciò che bisogna definire in questa fase di analisi consiste nell’illustrare i vantaggi competitivi, le possibili minacce e i fattori critici di successo.

ANALISI DEL MERCATO

Dopo aver analizzato il settore, arriva il momento di analizzare il mercato.

Anche questa è una fase molto importante per il Business Plan.

Si acquisiscono dati necessari per definire l’ambiente circostante all’impresa, in modo da decidere dove meglio collocarsi in base alla sua offerta.

Fattori fondamentali da studiare al meglio in questa fase sono: la scelta d’acquisto dei potenziali clienti. E tutti gli altri dettagli che cambiano a seconda del tempo.

È importante avere questi dati ben precisi ed approfonditi, e ciò può avvenire grazie a delle precise domande a cui rispondere con chiarezza.

Quale budget vuoi investire?

Che valore i tuoi potenziali clienti danno alla tua offerta in base ai tuoi concorrenti?

Quale o quali bisogni soddisfa la mia attività?

Come sarà la mia clientela ideale?

Cosa dovrebbe spingere i miei potenziali clienti a venire da me, preferendomi ai miei concorrenti?

Prendi il business plan esempio e rispondi a tutte queste domande.

Se ancora non l’hai fatto, sarà un esercizio molto utile per la tua impresa.

STRATEGIA DI MARKETING

Cosa significa avere una strategia di marketing ? Vuol dire determinare le linee guida, nel medio/lungo periodo, che l’azienda vuole attuare per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Per fare questo, bisogna redigere un Piano di Marketing. Si parte dalle analisi di settore e del mercato fatte poco prima. E, quindi, si fanno valere gli elementi principali, le cosiddette “leve” del Marketing Mix:

  • Prodotto : non si intende solo il prodotto o servizio in sé, ma anche ciò che consegue la vendita, la costumer care, tener conto dei feedback.
  • Prezzo di vendita : valutato in base ai costi aziendali, i prezzi concorrenti, le modalità di pagamento, gli sconti.
  • Punto vendita : la modalità di distribuzione del prodotto o servizio, online, modalità diretta, con presenza di terzi.
  • Promozione: ciò che fa conoscere il prodotto o servizio nel mercato, per esempio la pubblicità.

È importante quindi individuare i canali di vendita per l’attività.

Capire se si ha intenzione di sfruttare il web marketing e tutte le potenzialità dei social.

Oppure se ci sarà un sito web vetrina o un e-commerce.

E poi, in merito alla promozione dell’azienda, di quali canali ci si servirà, se old media, new media o l’insieme calibrato di entrambi.

business plan esempio

IL MANAGEMENT NEL BUSINESS PLAN

Cosa si intende con management?

Con questa parola si rappresenta il team di persone che collaborano all’interno dell’attività.

Questa è una delle più grandi risorse e motivazione di successo delle grandi aziende ed imprese.

Ciò che deve possedere un buon team affinché l’impresa abbia un riscontro positivo all’interno dell’azienda o all’esterno per il raggiungimento degli obiettivi prefissati è:

  • Lo scopo comune ed una visione armonica verso l’obiettivo prefissato.
  • Il numero, il tipo e le caratteristiche dei singoli membri, devono essere funzionali all’obiettivo, in termini di adeguatezza.
  • Ognuno deve avere il proprio compito, in base alle competenze. Ci deve essere assolutamente una gerarchia in modo da mantenere l’ordine.

Questa fase del Business Plan necessita un po’ più di tempo rispetto alle altre, poiché è suddivisa in tre parti:

  • Identificazione delle funzioni.
  • Indicazione di caratteristiche e competenze.
  • Presentazione delle persone.

IDENTIFICAZIONE DELLE FUNZIONI AZIENDALI

La prima fase del lavoro riguarda l’identificazione delle funzioni aziendali  in base all’attività che vogliamo svolgere. Ad esempio:

  • Produzione : individuazione della tecnologia più adatta, come le macchine e la struttura del processo di lavorazione.
  • Approvvigionamento : garantisce la sicurezza degli acquisti delle materie prime e di tutto ciò che è necessario alla produzione, definendo scorte e tempi di acquisto.
  • Marketing : illustra le strategie dell’impresa e mette in relazione prodotti/servizi con il mercato individuandone le opportunità, studiando e applicando le mosse necessarie a coglierle.
  • Vendita : include anche la parte di assistenza al cliente nella fase post-vendita.
  • Ricerca e sviluppo : l’assicurazione del vantaggio competitivo continuo attraverso l’individuazione periodica di nuovi processi e nuovi prodotti.

SECONDA FASE

La seconda fase prevede di individuare le caratteristiche e le competenze di ogni funzione, spiegandone il perché, chiarendo così dei criteri di selezione.

Specifica, se è il caso, un probabile ampliamento dell’organico nel futuro e le motivazioni.

Potrebbe essere utile, se la struttura dell’impresa è particolarmente complessa, presentarne un organigramma che ne esplichi l’organizzazione.

A questo punto è il momento della terza fase, ovvero presentare le persone.

Ci sarà una breve presentazione dei curricula dei componenti del management specificando titoli di studio, specializzazioni, esperienza (compresi precedenti incarichi).

Importante indicare sinteticamente i successi conseguiti, se significativi, per l’impresa in questione.

Potrebbe essere necessario dilungarsi in presentazioni più dettagliate, in questo caso è meglio che siano inserite in appendice al business plan.

COME CREARE UN PIANO OPERATIVO

In questo step si delineano i sistemi e le modalità di realizzazione del proprio progetto, passando dalla teoria alla pratica.

È molto importante a questo punto studiare i processi che avvengono giornalmente all’interno dell’attività.

Solo così si possono creare e organizzare delle soluzioni ai problemi che si presentano.

Gli inconvenienti possono riguardare: capitale investito, materie prime, organizzazione del lavoro ecc…

In parole povere, per una maggiore semplicità, si può dividere questa fase in quattro sezioni:

  • Riassunto delle politiche di ricerca e dello sviluppo del prodotto.
  • Risorse e processi che portano al prodotto o servizio.
  • Attenzione dedicata all’assistenza post-vendita.
  • Eventuali fattori di influenza esterni.

PREVISIONE PIANO FINANZIARIO E PIANO PATRIMONIALE

Per molto questa è la parte più complessa del business plan.

Nel business plan esempio abbiamo inserito degli esempi e delle istruzioni, tuttavia ti suggeriamo di affidarti ad un commercialista esperto per la redazione di questa parte.

Ho visto molte aziende andare in difficoltà per via di numeri sbagliati e molti finanziamenti rifiutati perché il piano finanziario/patrimoniale non erano ben calcolati.

In pratica questo momento in poi tutto ciò che hai espresso in termini teorici dovrà essere dimostrato dai numeri.

Con l’aiuto di tabelle e grafici dovrai rispondere a una lunga serie di domande.

Come sarà finanziata l’attività? Quanto attingerai dal capitale proprio o quale sarà l’ammontare del capitale di debito? Quanto saranno stabili i flussi di cassa?

Altro elemento cruciale sarà poi lo Stato Patrimoniale previsionale, in cui indicherai l’andamento degli impieghi e delle fonti.

PREVISIONE PIANO ECONOMICO

A questo punto si dovrà passare a descrivere un aspetto molto importante che riguarda la presunta redditività della tua azienda nei prossimi tre anni di esercizio.

Tenendo conto dei costi previsti, dovrai delineare un quadro chiaro ed esaustivo che descriva l’ammontare dei ricavi dei futuri tre anni di esercizio.

SUGGERIMENTI E CONSIGLI PER LA REDAZIONE DI UN BUSINESS PLAN PERFETTO

Ora abbiamo elencato tutte le informazioni necessarie per redigere un Business Plan ed abbiamo capito cos’è, perché viene redatto e a cosa serve.

Aggiungiamo altri consigli per attuare una pianificazione aziendale perfetta.

Ci sono elementi che non si possono omettere.

Come descrivere il prodotto o servizio che l’azienda andrà a produrre, specificare quali sono i bisogni di mercato, analizzare il mercato, presentare un piano di marketing.

E, inoltre, descrivere la forza lavoro.

Consigli utili: mentre si redige il business plan bisogna cercare di essere realistici e analizzare la questione in maniera diretta.

Non è il caso di dilungarsi troppo ma di dare risposte efficaci, senza nascondere alcun tipo di criticità.

A questo punto alleghiamo il facsimile di un Business Plan, augurandoci che questo articolo vi sia stato d’aiuto.

Esempio di Business Plan

funzione dell business plan

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare.

Fondo un’azienda, la rendo autonoma, fondo  la prossima.

Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.

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    Le quattro funzioni fondamentali di un business plan sono le seguenti: Descrivere l'idea imprenditoriale e la sua fattibilità. Impostare la strategia da seguire per il successo dell'impresa. Valutare le performance e l'andamento del progetto in itinere. Presentare l'idea imprenditoriale a potenziali investitori.

  6. Cos'è il BUSINESS PLAN, come farlo, a cosa serve

    Cosa serve per fare un Busines Plan. Il Business Plan viene utilizzato sia all'interno dell'impresa come guida strategica, sia come documento da presentare a istituti finanziari o nuovi soci per la richiesta di finanziamenti in conto capitale o a debito. Spesso utilizzato anche per la richiesta di finanziamenti per le agevolazione all ...

  7. Come creare un business plan: esempio pratico (2024)

    1. Mission o vision 2. Offerta e proposta di valore 3. Pubblico di riferimento e potenziali clienti 4. Flussi di ricavi, canali di vendita e di marketing 5. Organizzazione, fornitori e gestione...

  8. PDF GUIDA ALLA REDAZIONE DEL Business Plan

    1.1 La funzione del Business Plan 1.2 Consigli per la predisposizione L'articolazione del Business Plan 2.1 L'Executive summary 2.2 L'impresa 2.2.1. Descrizione dell'impresa 2.2.2. L'offerta 2.2.3. Il mercato target 2.2.4. Il sistema competitivo allargato 2.2.5. Le strategie 2.2.6. Le scelte operative 2.3 Il progetto 2.3.1 Descrizione del progetto

  9. Come redigere un business plan: intro e guida alla redazione

    Un business plan completo, ovvero la forma più complessa, è composto da almeno i seguenti 9 capitoli o sezioni: Executive Summary. La descrizione dell'impresa. La descrizione ed illustrazione dei prodotti o servizi. L'analisi del settore. L'analisi di mercato. La strategia di marketing. La struttura del management.

  10. How To Write A Business Plan (2024 Guide)

    Describe Your Services or Products. The business plan should have a section that explains the services or products that you're offering. This is the part where you can also describe how they fit ...

  11. How Dell's strategy transformed it from a doomed player to leading the

    Net Worth of $28.7 billion as of Jan 13, 2023 Annual revenue of $105.3 billion for 2022 Total number of employees: 133.000 Total assets worldwide: $93 billion in 2022 Humble beginnings: How did Dell start? The story of every company starts with the story of its founder. Usually, a great company has a great founder story behind it.

  12. Business Plan: What It Is, What's Included, and How to Write One

    A business plan is a document describing a company's business activities and how it plans to achieve its goals. Startup companies use business plans to get off the ground and attract outside...

  13. Cos'è un Business Plan, come si scrive e perchè snello ...

    Per una startup, la realizzazione del Business Plan è una tappa cruciale sulla via del successo, tanto che spesso negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di contest e competition in cui le imprese neo costituite si contendevano un finanziamento in denaro a suon di Business Plan.

  14. Dell Business Model: Supply chain & Marketing Strategy

    The strategy of contracting multiple vendors for procurement needs is called Multi-vendor sourcing. Dell maintains more than 2,400 vendor-managed service centers. Dell's supply chain strategy drives long-term growth and operating efficiencies, with approximately $75 billion in annual procurement expenditures and over 750 parts distribution centers.

  15. Business Plan

    Business Plan: definizione e funzione in azienda. ... Oltre a ciò, strutturare un business plan con un indice, agevola la circolazione delle informazioni a tutti i livelli dell'organizzazione. Il Business Plan deve descrivere un progetto imprenditoriale e dunque le voci che vengono inserite nel documento devono riguardare obiettivi, ...

  16. La costruzione di un Business Plan: aspetti ...

    Business Plan: cos'è, caratteristiche e funzioni. ... se le risorse da impiegare per la realizzazione dell'Action plan sono sufficienti a mantenere un equilibrio finanziario. La funzione "esterna" è la comunicazione dell'idea imprenditoriale a terzi, che possono essere banche e altri finanziatori così come potenziali nuovi soci. ...

  17. Business plan: Esempio pratico e modelli

    Redigere un business plan ti aiuta anche a ricordare date, scadenze, operazioni da delegare, risultati raggiunti e da raggiungere. Sì, il business plan è utile perché non è un documento statico ma dinamico. Cambia in base a variabili esterne e interne all'azienda. La seconda funzione del documento è quella di attirare investitori.

  18. Modelli di business plan da modificare e stampare gratis

    25 modelli. Crea un documento per Business plan vuoto. Business Plan Ristorante in Stile Aziendale Minimal Verde Bianco. Documento di Canva Creative Studio. Piano Aziendale Startup in Stile Gradiente Viola Arancione Rosa. Documento di Canva Creative Studio.

  19. How to Write a Business Plan, Step by Step

    7. Perform a business financial analysis. 8. Make financial projections. 9. Add additional information to an appendix. Business plan tips and resources. MORE LIKE THIS Small-Business Loans Small ...

  20. Simple Business Plan Template (2024)

    This section of your simple business plan template explores how to structure and operate your business. Details include the type of business organization your startup will take, roles and ...

  21. How to Write a Simple Business Plan

    Write the Executive Summary. This section is the same as in the traditional business plan — simply offer an overview of what's in the business plan, the prospect or core offering, and the short- and long-term goals of the company. Add a Company Overview. Document the larger company mission and vision.

  22. BUSINESS PLAN ESEMPIO E GUIDA ESSENZIALE

    Chi dirige un'impresa sa sicuramente l'importanza del Business Plan, sia a livello di gestione dell'azienda stessa, sia nel momento in cui si cercano finanziamenti. Si tratta di un documento essenziale soprattutto per la fase iniziale.

  23. Dell Technologies Partner Program: Seizing Opportunities to Win

    The 2024 Dell Technologies Partner Program is investing in key growth areas aligned with customer priorities by launching three new competencies: This year GenAI will move from proof of concept to proof of productivity and is forecasted to be a $158.6B opportunity for the channel ecosystem by 2028. GenAI is driven by data generated at the edge ...

  24. Dell lays out its plans for the future

    New York CNN Business —. Dell imagines a future in which businesses are faster, smarter and better. The tech company is building a "world where we see wide-scale connectivity, data-driven ...